La buona notizia è che nel mese di luglio torna a crescere l’occupazione, con un incremento dello 0,4% su base mensile. Quella meno buona è che il tasso di disoccupazione sale al 9,7%, restando due punti sopra la media UE del 7,9%, e registrando un incremento superiore a quello della media europea, 0,5 punti contro 0,2.
Resta rilevante la contrazione di luglio rispetto allo stesso mese dello scorso anno: -2,4%, pari a 556mila posti di lavoro in meno. In ogni caso, i dati ISTAT su occupati e disoccupati vedono la curva cambiare direzione, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, dovute sostanzialmente al lockdown e all’impatto del Coronavirus.
L’aumento dell’occupazione coinvolge le donne (+0,8%, pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni; gli uomini occupati risultano sostanzialmente stabili, mentre diminuiscono gli indipendenti. Nel complesso, il tasso di occupazione sale al 57,8% (+0,2 punti percentuali). Sale in modo consistente anche il numero di persone in cerca di lavoro, +5,8% pari a +134mila unità.
Il tasso di disoccupazione, che come detto sale al 9,7%, raggiunge una punta del 31,1 fra i giovani, con un aumento di 1,5 punti. Scende in modo rilevante il numero di inattivi (-1,6% pari a -224mila unità), e il tasso di inattività diminuisce, attestandosi al 35,8% ( 0,6 punti).
Il confronto tra il trimestre maggio-luglio 2020 e quello precedente (febbraio-aprile 2020) segnala comunque un livello di occupazione inferiore dell’1,2%, corrispondente a -286mila unità. Crescono sia le persone in cerca di occupazione (+10,4% pari a +218mila), sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,3% pari a +39mila unità).
La rilevante contrazione dell’occupazione rispetto al mese di luglio 2019 (-2,4% pari a -556mila unità) ha coinvolto uomini e donne di qualsiasi età, dipendenti (-317mila) e autonomi (-239mila). Unica eccezione, gli over50 con un incremento di occupati (+153mila) che, tuttavia, è dovuto esclusivamente alla componente demografica. Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,3 punti.
=> Effetto Covid: PIL al ribasso ma sale la fiducia
A luglio 2020 il numero di ore pro capite effettivamente lavorate, calcolato sul complesso degli occupati, prosegue nella tendenza all’aumento. Il livello di luglio, pari a 33,1 ore, è solo di 1,2 ore inferiore a quello registrato a luglio 2019. Per i dipendenti il gap rispetto a luglio 2019 è ancora più ridotto (-0,8 ore).
Nell’arco dei dodici mesi, le persone in cerca di lavoro diminuiscono (-1,8%, pari a 44mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +475mila).