L’INL – Ispettorato Nazionale del Lavoro rileva «la necessità di attivare diffusi controlli sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche destinate agli ammortizzatori sociali con causale COVID 19, finalizzati anche a contrastare eventuali fenomeni elusivi o fraudolenti». Ci sono alcuni accertamenti considerati urgenti, su segnalazione dell’INPS, e altri che invece seguono iter più articolati, attraverso il coordinamento delle commissioni regionali.
I controlli riguardano aziende che hanno fatto richiesta di trattamenti di cassa integrazione ordinaria, fondo di integrazione salariale e cassa integrazione in deroga. Ma anche domande di indennità di sostegno al reddito presentate da lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, da lavoratori agricoli, da autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria (artigiani, commercianti, IAP, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).
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Le indicazioni precise sono contenute in un apposito documento di prassi dell’ispettorato del lavoro, la nota 532/2020. Sarà sempre l’INPS a fornire l’elenco delle aziende che hanno beneficiato della cassa integrazione. L’ispettorato stabilirà se e in base a quali priorità effettuare i controlli basandosi su criteri specifici. Oltre a dare la precedenza ai casi segnalati come urgenti dall’istituto previdenziale, si presterà particolare attenzione alle seguenti situazioni:
- aziende operanti nei settori che non hanno subito interruzioni delle attività;
- aziende operanti in deroga alle misure restrittive previste dalla normativa emanata in relazione all’emergenza epidemiologica;
- aziende che hanno presentato domande di iscrizione, ripresa dell’attività, modifiche dell’inquadramento con effetto retroattivo in periodi immediatamente precedenti le richieste di trattamento delle varie forme di Cassa Integrazione;
- assunzioni, trasformazioni e riqualificazioni di rapporti di lavoro in periodi immediatamente precedenti le richieste di trattamenti delle varie forme di Cassa Integrazione;
- numero dei lavoratori interessati dagli ammortizzatori sociali ed eventuali esternalizzazioni;
- aziende/datori di lavoro che hanno collocato in smart working il personale e richiesto l’erogazione di ammortizzatori sociali;
- aziende che non hanno comunicato all’INPS la ripresa, anche parziale, dell’attività lavorativa.