Marcia indietro del Governo sulla cassa integrazione Covid rispetto a quanto previsto dal Decreto Rilancio: le nove settimane aggiuntive potranno essere interamente utilizzabili anche prima del 31 agosto. La conferma è dello stesso premier, Giuseppe Conte, nel corso degli Stati generali a Roma. Il Consiglio dei Ministri del 15 giugno per approvare il relativo decreto legge è stato convocato direttamente a Villa Pamphilj.
Non resteranno quindi senza ammortizzatori le aziende che avrebbero terminato le prime 14 settimane previste dai precedenti decreti per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, perchè si potranno «chiedere da subito le ulteriori quattro settimane» previste da settembre. In questo modo viene garantita «ai lavoratori la continuità del sostegno al reddito» e si accompagna «la ripartenza delle imprese più colpite dall’emergenza epidemiologica tutelando i loro dipendenti». Il testo prevede del decreto prevede le seguenti disposizioni.
In deroga alla normativa vigente, i datori di lavoro che abbiano fruito del trattamento di integrazione salariale ordinario, straordinario o in deroga, per l’intero periodo precedentemente concesso, fino alla durata massima di quattordici settimane, possono fruire di ulteriori quattro settimane anche per periodi decorrenti prima del 1° settembre 2020. Resta ferma la durata massima di diciotto settimane, considerati cumulativamente i trattamenti riconosciuti.
Lo avevano preannunciato nei giorni scorsi, in una nota congiunta, Roberto Gualtieri e Nunzia Catalfo:
Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e il ministero dell’Economia e delle Finanze stanno redigendo un decreto legge, che sarà all’ordine del giorno di un prossimo Consiglio dei Ministri, che permetterà alle aziende che hanno esaurito le 14 settimane di cassa integrazione previste dai decreti finora approvati dal Governo di anticipare le ulteriori quattro settimane previste.
Come noto, il Decreto Rilancio (articolo 69) prevedeva un meccanismo 5+4, in base al quale si potevano utilizzare cinque ulteriori settimane di cig (rispetto alle prime 9 del Cura Italia) entro il 31 agosto ed altre 4 dal primo settembre al 31 ottobre. Un meccanismo che ora il Governo corregge, consentendo a tutte le aziende interessate (e non più solo a quelle del turismo) di utilizzare tutte le settimane aggiuntive senza paletto temporale.
Un altra novità del decreto 15 giugno è che i datori di lavoro che abbiano presentato domanda per trattamenti diversi da quelli a cui avrebbero avuto diritto o con errori che ne hanno impedito l’accettazione, possano ripresentare correttamente la domanda entro trenta giorni dallo comunicazione da parte dell’amministrazione dell’errore compiuto (a pena di decadenza).
Non sono le uniche novità in arrivo sul fronte della Cig: il Dl Rilancio prevede tempi più stringenti per il datore di lavoro, che deve inviare all’INPS tutti i dati necessari per il pagamento dell’ammortizzatore sociale entro la fine del mese successivo a quello in cui inizia la cassa integrazione. Nel lungo periodo, invece, il Governo annuncia poi una generale riforma degli ammortizzatori sociali, con una «rimodulazione in chiave di politica attiva degli strumenti di sostegno, e il rinnovo della disciplina della NASpI».
Infine, sono prorogati dal 15 luglio al 15 agosto 2020 i termini per la presentazione delle istanze di regolarizzazione di cui all’art. 103 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (sanatoria lavoro nero), e dal 30 giugno al 31 luglio 2020 quelli per la presentazione delle domande per il Reddito di emergenza.