Sul fronte degli ammortizzatori sociali, sostanzialmente si prevedono proroghe di tutti gli strumenti già attivati dal decreto Cura Italia, con alcune importanti novità che riguardano la cassa integrazione in deroga. Allo studio, l’ipotesi di consentire anche in questi casi l’anticipazione da parte dell’azienda (che al momento è consentita solo per la cig ordinaria). E ci sono anche una serie di novità in arrivo sul fronte della conciliazione vita-lavoro, dall’estensione del congedo parentale straordinario all’aumento del bonus baby sitter, allo smart working. Vediamo brevemente le principali anticipazioni che riguardano questi strumenti a sostengo del lavoro previsti dal decreto Rilancio.
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Bonus autonomi
Come ampiamente previsto, verranno confermati anche per i mesi di aprile e maggio gli indennizzi per partite IVA, lavoratori autonomi, e le altre categorie di aventi diritto al bonus di 600 euro di marzo. Ci sarà una sorta di rinnovo automatico in aprile, senza modifiche della platea di beneficiari e probabilmente riconoscendo una somma analoga a quella già prevista in marzo ( quindi, 600 euro). Per il mese di maggio, invece, il bonus sale fino a 800 o 1000 euro, ma cambia la platea: ci sono regole differenziate in base alle diverse categorie di aventi diritto, ma il paletto fondamentale riguarda il fatto che bisogna aver subito una perdita di fatturato pari al 33% a causa del Coronavirus. Ci sono poi nuove categorie di aventi diritto al bonus, che (par di capire) resta di 600 euro. fra questi: colf e badanti, lavoratori stagionali non del turismo, alcune tipologie di lavoratori intermittenti e venditori a domicilio. Previsto anche l’innalzamento a 600 euro del reddito di cittadinanza per tutti coloro che al momento percepiscono una cifra inferiore.
Cassa integrazione
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, proroga di tutte le forme di cassa integrazione con causale Covid già previste dal Decreto marzo Cura Italia (quindi, cig ordinaria, assegno ordinario, cig in deroga). Sembra probabile che la proroga sarà di altre nove settimane, utilizzabili fino al 31 ottobre 2020. C’è però anche qui una novità: si parla della possibilità di avere la cig anticipata dall’azienda anche nel caso della cassa in deroga. Si tratta, lo ricordiamo, dell’ammortizzatore sociale che accusa i maggiori ritardi di erogazione. In base alle regole attuale, la cassa in deroga è sempre previsto con versamento diretto dell’INPS. Fra l’altro, l’iter della domanda è più lungo rispetto a quello previsto per la cig ordinaria, perché passa dalle Regioni. L’ipotesi è quella di prevedere il pagamento da parte dell’azienda, che anticipa il trattamento ricevendo poi il rimborso dall’INPS.
In vista anche la proroga della Naspi, l’assegno di disoccupazione, che durerà due mesi in più. Per quanto riguarda il reddito di emergenza, sarà destinato alle famiglie con ISEE fino a 15mila euro, oppure a 25mila euro nel caso in cui siano presenti persone disabili. la somma andrà dai 400 agli 800 euro.
Worklife balance
Infine, ci sono una serie di misure per i lavoratori alle prese con la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, particolarmente difficile in questo periodo di Coronavirus in primo luogo a causa del fatto che i figli non vanno a scuola. Si parla di un raddoppio del congedo parentale straordinario con casuale Covid 19, che quindi dagli attuali 15 giorni passerebbe a 30 giorni (cumulabili fra i genitori). Si prevede un raddoppio del bonus baby sitter, che passerebbe quindi da 600 a 1200 euro. e verrò prevista una forma agevolata di smart working per chi ha figli fino a 12 o 14 anni, con la possibilità di lavorare in remoto senza bisogno degli accordi individuali.
In generale, il ricorso allo smart working è comunque già incentivato anche dai protocolli per la sicurezza anti Covid firmati da Governo e parti sociali e da applicare per la ripartenza (la fase 2). E prevedibilmente continuerà ad essere uno strumento da utilizzare abbondantemente nella fase 2 in tutti i casi in cui le mansioni lavorative lo consentono.
Ricordiamo che a favore del lavoro dipendente sono previsti anche nuovi incentivi a tutela dell’occupazione, con agevolazioni che aiutano le imprese a non licenziare e a riqualificare la forza lavoro. In particolare, sovvenzioni dirette dello stato per mantenere i livelli occupazionali, che andrebbero a salvaguardare i posti di lavori dei dipendenti e le collaborazioni dei lavoratori autonomi, e forme di riduzione dell’orario a parità di stipendio, attraverso un’integrazione di soldi pubblici, e la differenza di orario da utilizzare per la formazione dei dipendenti.