La cassa integrazione è un ammortizzatore sociale che consente di sostenere i lavoratori in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Per quanto riguarda i Metalmeccanici, può essere attivata dalle aziende del settore per fronteggiare situazioni di crisi o di riduzione dell’attività produttiva.
Vediamo dunque cosa prevede il CCNL Metalmeccanici riguardo agli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro.
Come funziona la cassa integrazione per i Metalmeccanici
La cassa integrazione ordinaria (CIGO), così come l’assegno ordinario del Fondo di integrazione salariale (FIS) e la cassa integrazione in deroga (CIGD), spettano per legge nella misura dell’80% dello stipendio che sarebbe spettato ai lavoratori per le ore di lavoro non prestate, comprese tra le zero ore ed limite dell’orario contrattualmente stabilito.
Il tutto però fino però ai massimali stabiliti per legge, che l’INPS ha comunicato con apposita circolare, per l’anno 2023, sia al lordo che al netto della riduzione del 5,84% prevista dalla Legge n. 41/1986, articolo 26:
- per gli eventi determinati dalla mancanza di lavoro, il massimale lordo è di €1.321,53, mentre il massimale netto è di €1.244,36 (75,328% = 80% – 5,84%).
- per gli eventi meteorologici, il massimale lordo è di €1.585,84, e il massimale netto è di €1.493,23.
Quanto si prende con la cassa integrazione metalmeccanici
Ad esempio, in caso di CIG a zero ore un lavoratore del settore metalmeccanico con stipendio di 1.700 euro che percepisce tredici mensilità avrebbe una retribuzione globale di 1.840 euro: l’80% sarebbe 1.472 euro lordi. Importo che però supera il massimale, quindi tale lavoratore percepirà in realtà €1.321,53 pari al 89% circa (compreso ratei).
In generale il calcolo della cassa integrazione tiene conto della retribuzione globale oraria, essendo la prestazione calcolata per ogni ora di cassa integrazione. Per il calcolo, contano le ore lavorabili secondo CCNL, le ore lavorate nel mese e le ore di cassa integrazione nel mese.
=> Cassa Integrazione: ecco quali contributi si maturano
Lo stipendio di un lavoratore posto in cassa integrazione (CIGO), anche in deroga (CIGD), o percettore di assegno ordinario FIS, viene quindi calcolato dividendo, in base al divisore orario, le ore lavorate e le ore in cassa integrazione guadagni. I limiti imposti dalla legge come importo massimo mensile della cassa integrazione si calcolano sulle ore lavorabili nel mese, basate su una settimana lavorativa di 40 ore distribuite su cinque giorni.
ANNO 2023 | ORE LAVORABILI (*) |
Gennaio | 176 |
Febbraio | 160 |
Marzo | 184 |
Aprile | 160 |
Maggio | 184 |
Giugno | 176 |
Luglio | 168 |
Agosto | 184 |
Settembre | 168 |
Ottobre | 176 |
Novembre | 176 |
Dicembre | 168 |
Per dicembre, ad esempio, il massimale orario CIGO del settore metalmeccanici è pari a:
- 7.86625 euro ad ora di CIGO al lordo dei contributi, pari a 1.321,53/168;
- 7.4069 euro al netto dei contributi del 5,84%, ma al lordo della tassazione IRPEF.
Come viene pagata la cassa integrazione ai metalmeccanici
I metalmeccanici percepiscono una cifra calcolata come sopra indicato per ogni ora di CIGO, al netto dei contributi, ma al lordo della tassazione IRPEF, applicando il massimale. Le ore lavorate vengono retribuite al 100%.
Per calcolare quanto si perde in busta paga durante la cassa integrazione bisogna fare la differenza, per ogni ora di cassa integrazione, tra la retribuzione oraria da busta paga (stipendio lordo diviso divisore orario da CCNL, che per i metalmeccanici è 173) e la retribuzione spettante, tenuto conto dei massimali sopra indicati.
Le circolari da consultare per la cassa integrazione Metalmeccanici
- La circolare INPS n. 14/2023 ha stabilito i nuovi massimali per la cassa integrazione Metalmeccanici.
- La circolare n. 1 del 2022 pubblicata dal Ministero del Lavoro fornisce chiarimenti sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 riguardo agli ammortizzatori sociali in costanza di lavoro. La riforma si basa su modifiche ed integrazioni al decreto legislativo n. 148 del 14 settembre 2015 (Jobs Act), con l’obiettivo di creare un sistema di protezione sociale universale per aumentare l’equità generale del sistema.
- La circolare INPS n. 18/2022 illustra le novità introdotte in tema di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro dalla Legge di Bilancio 2022 e dal Decreto Sostegni ter.
- La circolare INPS n. 4/2023 riassume le principali disposizioni riguardanti gli ammortizzatori sociali durante il rapporto di lavoro e il sostegno al reddito e alle famiglie per l’anno 2023, con riferimento alle previsioni del settore contenute nella Legge di Bilancio 2023 (Legge 29 dicembre 2022, n. 197) e nel Decreto Milleproroghe (Decreto Legge 29 dicembre 2022, n. 198).