Come era facile aspettarsi, boom di domande all’INPS per indennizzi, ammortizzatori sociali, bonus e congedi con causale Covid-19 previsti per l’emergenza Coronavirus: in tutto, all’istituto previdenziale sono arrivate richieste per una platea di quasi 8 milioni di beneficiari. I dati sono aggiornati alle ore 11:00 dell’8 aprile e riguardano le diverse indennità da 600 euro, le prestazioni di cassa integrazione, il congedo parentale straordinario di 15 giorni e il bonus baby sitting. Le domande più numerose relative alle prestazioni Coronavirus riguardano gli ammortizzatori sociali dei lavoratori dipendenti (cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario) e l’indennità da 600 euro.
- Cassa integrazione ordinaria: 168mila 471 domande, che riguardano una platea di 2 milioni 561mila beneficiari.
- Assegno ordinario (prestazione versata dal Fondo di integrazione salariale e dai fondi di solidarietà): 88mila 600 domande per 1 milione 497mila beneficiari. Sommando questa platea a quella cigo si ottiene un numero di beneficiari di ammortizzatori sociali intorno ai 4 milioni di lavoratori dipendenti.
- Indennità 600 euro: 3 milioni 650mila domande. L’indennità può essere richiesta da Partite Iva (professioni non ordinistiche), lavoratori autonomi, parasubordinati, lavoratori dello spettacolo, stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, operai agricoli. I riferimenti normativi sono gli articoli 27, 28, 29, 30 e 38 del Cura Italia (dl 18/2020) che contengono tutti i requisiti per le varie categorie di aventi diritto.
- Congedi parentali straordinari: 196mila 414 domande. Si tratta di 15 giorni extra utilizzabili dallo scorso 5 marzo in considerazione della chiusura delle scuole. E’ previsto dall’articolo 23 del Cura Italia.
- Bonus baby sitting: 37mila 587 domande. E’ un voucher da 600 euro per i servizi di assistenza ai minori, erogato attraverso il Libretto Famiglia, alternativo ai congedi straordinari (il riferimento è il comma 8 dell’articolo 23 del Cura Italia).
=> Coronavirus: Guida agli aiuti del decreto Cura Italia
In realtà, la maggioranza delle domande sono arrivate nei primissimi giorni di apertura delle procedure, fra l’1 e il 3 aprile. Come è noto, la presentazione delle richieste è partita il primo aprile, il giorno dopo erano già arrivate richieste per una platea, complessiva di tutte le prestazioni, pari a 4,5 milioni di beneficiari, che hanno poi superato quota 5,1 milioni il successivo 3 aprile. Le domande continuano comunque ad arrivare, hanno superato i 7 milioni di lavoratori il 6 aprile e come detto sono ora intorno agli 8 milioni.
=> Domanda indennizzo 600 euro passo dopo passo
Attenzione: l’INPS segnala che ci sono stati tentativi di phishing: arrivano SMS che sembrano inviati dall’istituto previdenziale ma sono fraudolenti, invitano a inviare nuovamente la domanda di prestazione Covid 19, facendo installare una app che in realtà contiene un virus informatico. L’INPS chiarisce che «tali SMS non sono inviati dall’Inps. Eventuali SMS che l’Istituto dovesse inviare non conterranno link a siti web. L’unico accesso ai servizi Inps è dal sito istituzionale www.inps.it».
Infine, l’istituto ricorda che sono state semplificate le procedure di richiesta di cassa integrazione da parte delle imprese: per l’accredito della prestazione, non è più richiesto l’invio dei modelli cartacei validati presso gli sportelli bancari e postali, la verifica sulla validità dei conti correnti indicati per il pagamento delle prestazioni è effettuata con applicativi che comunicano direttamente con le banche. E’ stato semplificato il modulo telematico con cui le aziende comunicano i dati dei lavoratori per il pagamento dei trattamenti di integrazione del reddito.