L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Coronavirus continua a stravolgere ogni attività quotidiana e lavorativa, comprese quelle istituzionali come la gestione delle pensioni all’estero. Con il Messaggio n. 1249/2020 l’INPS ha comunicato la sospensione dell’avvio della seconda fase, riferita agli anni 2019 e 2020, della verifica generalizzata dell’esistenza in vita di coloro che percepiscono delle pensioni all’estero.
=> Congedi straordinari Coronavirus: la guida INPS
Verifica esistenza in vita
L’INPS nel messaggio rende noto di aver concordato con Citibank di sospendere le attività connesse all’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita riferito agli anni 2019-2020, ovvero i controlli annualmente attuati per verificare che i pensionati che chiedono l’erogazione della pensione in un Paese estero siano effettivamente in vita e, quindi, in diritto di ricevere regolarmente l’assegno pensionistico.
La prima fase era stata avviata ad ottobre 2019 per terminare a marzo 2020 con riferimento ali assegni pensionistici erogati alle persone che si trovano in: Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad eccezione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi.
La seconda fase sarebbe dovuta partire ora per terminare a luglio 2020, con riferimento ai pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, gli Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi.
=> Lavoro all'estero e pensione: dove versare i contributi
Pensioni estere: l’INPS sospende i controlli
I pensionatati, una volta contattati, devono solitamente fornire a Citibank un’attestazione di esistenza in vita, pena la sospensione dell’assegno pensionistico. All’autocertificazione, oltre alla firma del pensionato, deve essere apposta anche quella di un operatore di Patronato o di un funzionario di un ufficio consolare o di un’Autorità locale abilitata.
Il diffondersi del COVID-19 ha però creato una situazione imprevista che ha portato a limitare al massimo gli spostamenti di tutti i cittadini, italiani e non solo, per contrastare il diffondersi del contagio. Gli anziani sono tra l’altro soggetti particolarmente esposti al contagio e alle complicazioni respiratorie che questa malattia purtroppo causa.
Ecco perché l’INPS, anche in considerazione del fatto che non è stata ancora avviata la spedizione delle lettere a coloro che nei data base della banca risultano residenti nei Paesi coinvolti dalla seconda fase di controlli sulle pensioni estere, ha preso questa importante decisione: l’obiettivo è quello di salvaguardare la salute dei pensionati e di conseguenza anche tutti i soggetti coinvolti nell’attività di verifica.
=> Servizi postali sospesi: corrispondenza INPS online
I controlli riprenderanno, salvo nuove evoluzioni della situazione epidemiologica internazionale in atto, nel corso del mese di agosto 2020, per concludersi entro il mese di dicembre 2020, con eventuale sospensione del pagamento della pensione, in caso di mancata attestazione, a partire dalla rata di gennaio 2021.
Con successivo messaggio L’INPS confermerà date, tempi e modalità di svolgimento della seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati residenti all’estero.