La produttività del lavoro è aumentata solo dello 0,03% in Italia nell’ultimo anno, un dato che colloca la Nazione in fondo alla classifica europea sebbene la media delle ore lavorate sia invece superiore rispetto ai principali Stati della UE.
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È Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, a fornire cifre e percentuali mettendo in evidenza come il Veneto vada controcorrente mostrando una percentuale pari all’1,27%: ogni lavoratore, infatti, produce valore aggiunto per 64 mila euro, contro i 62 mila del resto del Paese ma anche contro la media di 69 mila che caratterizza la Germania e di 74 mila in Francia.
Precisamente, un lavoratore genera in Veneto una media di 64.641 euro di ricchezza annua, mentre la media nazionale si ferma a 62.438 euro. A pesare sul divario che l’Italia mostra a livello europeo è un basso livello del valore aggiunto per ora lavorata, considerando anche come vi siano notevoli differenze regionali: si passa dai 71 mila della Lombardia ai 47 mila euro della Calabria, passando per i 67 mila dell’Emilia-Romagna, i 64 mila di Veneto e Lazio, i 60 mila della Toscana e i 51 mila della Campania.
I fattori che spiegano la produttività limitata – commenta Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova – vanno dagli investimenti in tecnologia e innovazione scarsi (non dimentichiamo che la spesa in ricerca e sviluppo in Italia continua a essere inferiore a quella delle maggiori economie europee, circa l’1,3% del PIL contro una media al 2% per l’UE) all’inefficienza del settore pubblico, anche a livello locale.
Anche gli alti costi di produzione, prosegue Valerio, così come l’orientamento verso produzioni tradizionali a basso contenuto tecnologico e la scarsa meritocrazia, rappresentano elementi che impongono un freno alla crescita delle imprese e degli stessi salari.