Prevenzione; vigilanza e contrasto; protezione e assistenza; reintegrazione socio-lavorativa: sono i quattro assi strategici del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022). Per ogni asse sono individuate azioni prioritarie da intraprendere. Su un totale di dieci, ben sette sono dedicate alla prevenzione.
Il modello di governance adottato è multilivello, coinvolgendo le diverse amministrazioni a livello centrale, regionale e locale.
Il piano prevede una strategia di attuazione in tre fasi: analisi del fenomeno, interventi di natura emergenziale nelle aree critiche, azione di sistema.
Partendo da una mappatura dei territori e dei fabbisogni di manodopera agricola, i quattro assi, saranno declinati nelle seguenti azioni prioritarie:
Sul piatto ci sono già 88 milioni di euro (su fondi FNPM, FAMI, FSE – PON Inclusione) per interventi contro lo sfruttamento lavorativo.