Migliorano i rendimenti dei fondi pensione e gli Italiani sembrano esserne consapevoli, tanto che nell’ultimo anno si è registrato un boom di adesioni. Secondo i dati Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), nell’ultimo anno gli investimenti in fondo pensione si sono rivelati molto più convenienti di quelli nel TFR.
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Rendimenti dei fondi pensione
Ecco i rendimenti dell’ultimo anno.
- 7,2% per i fondi negoziali, al netto dei costi di gestione e della fiscalità (dato medio tra lo 0,7% dei comparti obbligazionari puri e il 12,3% delle linee a maggior componente azionaria);
- 8,3% per i fondi pensione aperti (media tra il + 3% del garantito e il più 14,8% dei comparti azionari);
- per i piani individuali pensionistici mediante contratti di assicurazione vita (PIP), quelli collegati a gestione separata hanno segnato +1,7%, quelli agganciati a fondi comuni (unit linked) +12,2%;
La rivalutazione del trattamento di fine rapporto (TFR) si è fermata nello stesso periodo all’1,5%.
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Anche negli ultimi dieci anni, al netto delle oscillazioni registrate, i fondi pensione hanno fruttato più del TFR:
- i fondi negoziali hanno reso il 3,6% l’anno;
- i fondi aperti il 3,8%;
- i Pip unit linked il 3,8%;
- il TFR il 2%.
Per quanto riguarda i dati relativi al patrimonio complessivo dei fondi pensione, la Covip rende noto che è salito a 184,2 miliardi di euro, ai quali andrebbero sommati i 56,1 miliardi di PIP “vecchi” non convertiti in nuovi. Una quota che fa superare la soglia del 10% del PIL, portando l’Italia ad avvicinarsi agli altri paesi Ocse.
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In aumento anche il dato sulle adesioni, che crescono a un tasso medio del +4,5%, soprattutto grazie alle adesioni ai dieci fondi negoziali che permettono l’adesione contrattuale, a prescindere dal conferimento del TFR. Un vero e proprio boom quello dei fondi pensione aperti che hanno visto crescere le adesioni a un tasso del +6,1%. Per i Pip la crescita è stata del +4,4%.