L’obiettivo condiviso è assicurare una pensione dignitosa ai giovani che spesso hanno carriere precarie ma sul come riuscirci il dibattito è ancora all’inizio, con diverse proposte sul tavolo da discutere: è in sintesi quanto emerso dall’ultima riunione del Tavolo fra Governo e Sindacati per mettere a punto una riforma pensioni complessiva in vista della Manovra 2021.
«I dati parlano chiaro – segnala il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo – : il Censis ha stimato che fra trent’anni in 5,7 milioni rischiano di ritrovarsi con assegni sotto la soglia di povertà». Il Governo pensa a «una misura grazie alla quale ragazzi con carriere discontinue possano ottenere coperture di eventuali “buchi” contributivi.
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Una pensione di garanzia, così com’è stata definita nel programma di Governo. Nel frattempo, interverremo per mandare in porto altri interventi per assicurare ai giovani percorsi di continuità lavorativa e retribuzioni dignitose che incideranno positivamente anche sull’importo degli assegni pensionistici».
Sul fronte sindacale, il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, si limita a definire «importante essere partiti dai giovani», perché «garantire loro un futuro pensionistico è per noi la priorità. Il Governo ha condiviso le proposte contenute nella piattaforma unitaria che tra le finalità ha quella di istituire una pensione di garanzia per i giovani e i lavoratori precari. Ora aspettiamo risposte concrete».
«E’ fondamentale che il Governo indichi quali sono le linee di indirizzo e quante risorse intende mettere in campo», aggiunge Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto della Cisl. La proposta sindacale prevede «un soglia minima di garanzia da far crescere in proporzione al numero di anni lavorati». Il tetto minimo proposto è pari a 780 euro, pari al reddito di cittadinanza.
«C’è poi da mettere mano anche alla normativa sul riscatto della laurea», continua Sbarra, «che oggi resta davvero troppo onerosa per tanti giovani lavoratori». E ancora: contribuzione figurativa per i periodi di disoccupazione involontaria, promuovere sinergie fra il primo e il secondo pilastro previdenziale.
Il segretario Uil, Carmelo Barbagallo, sottolinea che gli interventi proposti (contribuzione figurativa, pensione di garanzia), non sono alternativi l’uno all’altro, ma debbano essere applicati «con un mix, capace di tutelare i lavoratori più deboli e con carriere discontinue». Altre proposte: «superare le attuali soglie reddituali per l’accesso alla pensione anticipata e di vecchiaia», modificare gli attuali coefficienti di trasformazione, prevedere maggiorazioni contributive per le lavoratrici madri.
Questi dunque i temi sul tavolo nell’ambito di un negoziato che, come noto, prosegue su diversi piani. Il ministro Catalfo annuncia che gli incontri con le parti sociali proseguiranno nei prossimi giorni. Sono già fissate le date di apertura degli altri incontri tecnici nell’ambito del negoziato sulla riforma pensioni:
- il 7 febbraio vertice sul reddito dei pensionati,
- il 10 febbraio sulla flessibilità in uscita,
- il 19 febbraio si parla di previdenza complementare.