I pensionati che percepiscono l’assegno minimo, il prossimo dicembre riceveranno come di consueto anche il bonus tredicesima, ovvero una maggiorazione sulla mensilità aggiuntiva di fine anno che dipende dall’importo della pensione.
Questo bonus non spetta a tutti i pensionati: bisogna infatti rispettare precisi requisiti di reddito e rientrare in una delle categorie di aventi diritto.
Il bonus si aggiunge al conguaglio anticipato sulla rivalutazione degli assegni 2023 rispetto all’inflazione 2022, che invece spetta a tutti. Così come la normale tredicesima della pensione.
Vediamo tutti i dettagli del caso.
Cos’è il Bonus tredicesima per le pensioni
Il bonus è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2001 (articolo 70, legge 388/2000), è annualmente rivalutato dall’Istat ed arriva nel cedolino pensione se si vantano tutti i requisiti richiesti.
Prevede l’erogazione di un importo aggiuntivo rispetto alla normale pensione, accreditato assieme alla mensilità di dicembre, motivo per cui viene comunemente chiamato “bonus tredicesima”, essendo pagato assieme alla tredicesima vera e propria.
A differenza della tredicesima mensilità della pensione, però, questo bonus spetta soltanto ai titolari di assegno sociale e pertanto il suo importo cambia di anno in anno, perché varia in base alla rivalutazione Istat. Inoltre, è soggetto ad un ricalcolo in base alle condizioni reddituali del beneficiario.
A chi è arriva il bonus tredicesima pensioni
L’importo aggiuntivo spetta ai titolari di tutte le pensioni INPS delle gestioni private ed ex Enpals, con l’esclusione dei trattamenti assistenziali (pensione e assegno sociale, prestazioni agli invalidi civili), delle pensioni dei dipendenti degli enti creditizi, dei dirigenti d’azienda e dei trattamenti non aventi natura di pensione.
Questa somma, in pratica, non è riconosciuta a chi percepisce trattamenti di invalidità civile, assegno o pensione sociale o rendita facoltativa d’inabilità.
Quali limiti di reddito per il bonus tredicesima pensioni
Il bonus massimo è pari a 154,94 euro e, applicando la rivalutazione definitiva (+8,1%) ai massimali di reddito previsti, spetta nel 2023 a tutti coloro che prendono fino a 7.538,16 euro di pensione annua.
Hanno diritto al bonus tredicesima pensione anche coloro che percepiscono somme leggermente più alte, fino ad esaurirsi a quota 7.538,16. In questo caso, l’importo della somma aggiuntiva sarà pari alla differenza rispetto all’importo della pensione.
Nel caso in cui il pensionato abbia anche altri redditi, i paletti sono i seguenti: 11.074,83 euro, oppure 22.149,66 euro nel caso in cui ci sia anche il reddito del coniuge.
Quando è pagato il bonus tredicesima pensioni
La corresponsione dell’importo aggiuntivo viene attribuita d’ufficio con il cedolino di dicembre.
Quali sono le modalità di pagamento
Se ne ricorrono i requisiti, il pensionato che non la riceve può fare domanda di ricostituzione pensione, accedendo al servizio online INPS con proprie credenziali.
Il bonus tredicesima pensioni sostituisce la normale tredicesima?
Il bonus tredicesima pensione (bonus legge 388/2000) con va confuso con la normale tredicesima che spetta ai pensionati anche senza requisiti di reddito, ne tantomeno con la tredicesima in busta paga dei lavoratori.
La tredicesima mensilità, quella che un tempo era nota come gratifica natalizia, è infatti una mensilità aggiuntiva rispetto ai 12 ratei di pensione mensile, ed è percepita dagli ex lavoratori in aggiunta all’assegno pensionistico di dicembre.