Il decreto-legge n. 34/2019 ha prorogato per il 2019 il trattamento di mobilità in deroga nelle aree di crisi industriale complessa, di cui all’articolo 25-ter del decreto-legge n. 119/2018, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 136/2018 (Venezia-Porto Marghera e Campania, Poli industriali di Acerra-Marcianise-Airola, Battipaglia-Solofra, Castellammare-Torre Annunziata).
Successivamente, con il Messaggio n. 2768/2019, l’INPS recepisce queste novità che prevedono l’estensione del beneficio anche ai lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga entro il 31 dicembre 2019.
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Normativa e stanziamento
Il decreto convertito nella Legge n. 58/2019, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”, prevede (all’articolo 41) che le disposizioni di cui all’articolo 25-ter del decreto-legge n. 119/2018, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 136/2018, siano applicate anche nel 2019 alle medesime condizioni, per ulteriori dodici mesi, anche per i lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga entro il 31 dicembre 2019, nel limite di spesa di 16 milioni di euro per l’anno 2019 e di 10 milioni di euro per l’anno 2020.
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Le nuove disposizioni
La Regione può concedere ad un lavoratore già beneficiario di un trattamento di mobilità in deroga, iniziato nel 2018 e concluso nel 2019, ulteriori 12 mesi, fermo restando il requisito della continuità tra i trattamenti di sostegno al reddito.
Il messaggio in commento va a modificare le indicazioni fornite con il messaggio n. 322/2019, ma solo con riferimento alle scadenze da rispettare, ovvero:
- alla data in cui i beneficiari devono aver cessato la mobilità ordinaria o in deroga: non più nel periodo dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018 ma nel periodo dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2019. Restando invariato il controllo che la prestazione concessa dalla Regione sia senza soluzione di continuità rispetto alla precedente mobilità ordinaria o in deroga;
- al periodo concesso (protratto di ulteriori dodici mesi).
Restano ferme le condizioni per l’ammissione al beneficio già previste con riferimento all’ultima proroga, che prevedono che ai lavoratori beneficiari siano contestualmente applicate misure di politica attiva, individuate con apposito piano regionale, con la decadenza dal beneficio qualora trovi una nuova occupazione a qualsiasi titolo.