Governo in cerca di soluzioni per riconoscere ai lavoratori in part-time verticale, spesso stagionali, il diritto a maturare la pensione in relazione all’intero anno: il tema, dibattuto da anni, è stato recentemente al centro di un vertice fra il sottosegretario al Lavoro, Claudio Cominardi, vertici e tecnici INPS e Ministero delle Finanze, sindacati confederali. L’obiettivo è di:
giungere quanto prima alla soluzione di un problema che penalizza decine di migliaia di lavoratori, soprattutto donne, che svolgono lavori umili ma importanti e dignitosi.
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Il part time verticale ciclico consente di valorizzare ai fini previdenziali solo periodi effettivamente lavorati. Un lavoratore stagionale, che per ipotesi lavoro tutto il giorno per sei mesi all’anno, matura solo sei mesi di anzianità contributiva ai fini previdenziali e non 12 come, ad esempio, un collega che fa un part-time orizzontale di quattro ore al giorno per tutto l’anno.
Allo studio, dunque, soluzioni che consentano invece la piena valorizzazione dell’anno contributivo ai fin della maturazione della pensione per questi lavoratori.
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Il tema, sottolinea ancora Cominardi, «raccoglie una sensibilità trasversale» a livello parlamentare. Anche perché la stessa INPS mira ad evitare lo spreco di risorse causato dalle azioni legali aperte dai lavoratori.
Sulla questione, in effetti, c’è una lunga giurisprudenza determinata dai molteplici ricorsi e relative sentenze, con diversi orientamenti, anche in Cassazione, favorevoli al diritto alla valorizzazione dell’intero anno contributivo, fermo restando il rispetto dei minimi.