Oltre la metà dei lavoratori che hanno chiesto di andare in pensione quota 100 dal primo aprile 2019 (prima data utile, in base alla legge) sono già state liquidate: lo comunica l’INPS, specificando che questo non ha provocato alcun rallentamento nella lavorazione delle pratiche e nel pagamento delle altre tipologie di pensione.
Nel primo trimestre 2019 l’istituto comunica di aver ricevuto in tutto 114mila domande fra pensioni di vecchiaia, anticipate e quota 100. Sono state lavorate il 72% delle prime due tipologie (un risultato migliore di quello dello scorso anno, quando la percentuale si era fermata al 68%) e, come detto, più della metà di quelle relative alla quota 100.
E dal primo aprile sono iniziati i pagamenti delle pensioni quota 100, con circa 25mila assegni già liquidati.
Attenzione: per velocizzare i tempi relativi alla liquidazione delle pensioni quota 100 di coloro che avevano il diritto già dal primo aprile scorso (oltre 50mila lavoratori del settore privato), l’INPS ha rilasciato le autorizzazioni sulla base delle dichiarazioni di cessazione dell’attività di lavoro dipendente contenute nella domanda, senza effettuare tutte le verifiche che normalmente sono previste prima di liquidare l’assegno previdenziale.
L’istituto sottolinea che i controlli verranno effettuati nei prossimi mesi e, in caso di irregolarità, verrà revocata la pensione con la restituzione delle somme indebitamente percepite.
Per quanto riguarda gli ultimi aggiornamenti delle domande di quota 100, in base ai dati al 10 aprile ne sono arrivate oltre 116mila, in gran parte da parte di lavoratori dipendenti (circa 80mila) con una divisione relativamente equa fra pubblico e privato. Si conferma il trend che vede la maggior delle istanze presentate da coloro che hanno fra i 63 e i 65 anni di età (circa 53mila) e la netta predominanza dei lavoratori uomini (oltre 85mila).