Tra gli ultimi emendamenti approvati al DL 4/2019 (il decreto sul reddito di cittadinanza e quota 100), arriva l’ok alla proposta della Lega di riscatto laurea con oneri agevolati anche agli ultra 45enni. L’approvazione definitiva della legge è prevista entro il 29 marzo, se non ci saranno dietro front si potranno riscattare, senza vincolo anagrafico, il diploma universitario, la laurea (triennale, quadriennale o a ciclo unico) ed il diploma di specializzazione post-laurea.
Resta però in requisito contributivo: a godere dell’agevolazione sono coloro che si sono iscritti all’università dal 1996 in poi. Sono ammessi anche coloro che a quella data avevano versamenti previdenziali: l’importante è che si riscattino periodi di studio a cui si applica per intero il sistema contributivo e che non siano coincidenti con periodi di lavoro.
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Riscatto agevolato laurea over 45
Se anche nelle successive fasi dell’iter il Parlamento dovesse confermare quanto deciso dalla Commissione Lavoro, si aprirebbe per tutti, indipendentemente dall’età, la facoltà di riscatto della laurea agevolato. Il tutto sempre riferito a periodi temporali che ricadono nel sistema contributivo, quindi successivi al 31 dicembre 1995, così come già previsto per gli under 45.
Il paletto che prevede il riscatto agevolato di anni universitari dopo il 1996 in poi (periodo di competenza del metodo contributivo), rischia tuttavia di essere ancor più stringente del vincolo anagrafico.
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Riscatto agevolato laurea: contro
L’età anagrafica media di accesso all’università è infatti di 20 anni. Facendo un semplice calcolo, ad avere 20 anni nel 1996 erano gli attuali 43enni. Dunque è altamente probabile che chi ha un’età maggiore resti tagliato fuori dalla misura, essendosi laureato troppo presto rispetto a quanto previsto dalla normativa.
Ad essere penalizzati sono anche coloro che, magari per pagarsi gli studi, hanno lavorato nel periodo in cui erano iscritti all’università. Sono infatti riscattabili, con agevolazione degli oneri, tutti i periodi nell’anno non coperti da contribuzione. Importante sapere, però, che l’eventuale lavoro svolto durante il corso di studi, tuttavia, non inibisce il riscatto dell’intero anno ma solo con riferimento ai periodi in cui si è lavorato.
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Riscatto agevolato laurea: pro
Più accessibile, sempre dal punto di vista anagrafico, appare la possibilità prevista dal provvedimento di chiedere il riscatto agevolato anche per gli anni di dottorato e di specializzazione, mentre sono esclusi i master, il tutto a patto che non vi siano stati versamenti di contributi obbligatori alla Gestione Separata INPS o ad altra Gestione obbligatoria. E’ inoltre possibile riscattare anche ulteriori lauree conseguite, sempre a patto che non vi siano contemporanei versamenti contributivi obbligatori.
Tra gli aspetti positivi c’è anche il fatto che il riscatto agevolato della laurea ha un impatto positivo anche sul calcolo dei contributi ai fini del raggiungimento della soglia per la pensione anticipata e anche per il raggiungimento dei 35 anni di contribuzione effettiva richiesti ad esempio dall’Opzione Donna e Quota 100. In generale, il riscatto è utile sia all’anticipazione del pensionamento di anzianità contributiva, sia ai fini della misura dell’assegno pensionistico.
Gli oneri versati per il riscatto della laurea possono inoltre essere portati in detrazione piena in dichiarazione dei redditi, purché si abbiano redditi imponibili (in Italia o in uno Stato UE che abbia aderito alla convenzione contro le doppie imposizioni).