Accesso alla pensione di cittadinanza prima dei 67 anni, soglia più alta per il patrimonio mobiliare, aumento dei massimali: sono le proposte del Governo per modificare il reddito di cittadinanza nel caso in cui in famiglia ci siano persone con disabilità grave, presentate in sede di conversione in legge del decreto alla Camera.
Lo ha spiegato il sottosegretario al Lavoro, Claudio Cominardi, annunciando la presentazione degli emendamenti.
Accogliamo la richiesta di aiuto di molte famiglie con disabili gravi e persone non autosufficienti, nelle quali le oggettive difficoltà si uniscono a condizioni di particolare fragilità,
Sono tre le proposte presentate dall’Esecutivo.
Per i nuclei familiari in cui sono presenti persone con disabilità grave, il diritto alla pensione di cittadinanza sussiste anche se le persone con disabilità grave o non autosufficienti non hanno anche loro almeno 67 anni (adeguati agli incrementi di vita). La proposta dunque rappresenta un allargamento della platea.
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Patrimonio mobiliare: oltre ai 5mila euro in più per ogni membro con disabilità, si preveda un incremento del massimale a 7.500 euro per ogni componente per disabilità grave.
In pratica, quindi, la norma sul patrimonio immobiliare così riformulata prevedrebbe che, per il diritto al RdC, il patrimonio mobiliare non possa essere superiore a 6mila euro, a cui si possano sommare: 2mila euro per ogni componente successivo al primo, fino ad un massimo di 10mila euro; mille euro per ogni figlio successivo al secondo; 5mila euro per ogni componente con disabilità come definita a fini ISEE; (novità prevista dall’emendamento del Governo) 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.
Scala di equivalenza: il parametro della scala di equivalenza, che serve per calcolare il RdC in base alla composizione del nucleo familiare, può arrivare a 2,2 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite a fini ISEE.
In pratica, il parametro resta pari a uno per il primo componente del nucleo familiare, è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne, di 0,2 punti per ogni ulteriore minorenne, fino un massimo di 2,1, oppure fino ad un massimo di 2,2 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.