Il 22% dei lavoratori dipendenti italiani prende meno di 9 euro lordi l’ora, quindi è sotto la soglia prevista dalla legge attualmente in discussione sul salario minimo garantito: i dati sono forniti dall’INPS e presentati in sede di audizioni parlamentari sulla legge.
Il dibattito è in corso in commissione Lavoro al Senato e riunisce in un’unica norma due testi precedentemente presentati, coordinandoli. In realtà, non è ancora stata raggiunta una misura chiara sul salario minimo: nei due testi la soglia era a 9 euro, ma in un caso lorda e nell’altro netta.
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Salari attuali
Le rilevazioni INPS pongono i dati a confronto con l’ipotesi di salario minimo lordo pari a 9 euro all’ora. Dei subordinati in Italia, 15% prende meno di 8,50 euro all’ora, il 9% meno di 8 euro. Salendo con il compenso a 10 euro orari, il numero di dipendenti che guadagna meno è pari al 40%.
Gap di genere, età, localizzazione
L’INPS ha poi effettuato una serie di proiezioni che differenziano la popolazione dei lavoratori in base a fattori specifici: geografici, di età, di genere. E, come è (purtroppo) facile immaginare, i numeri indicano che ci sono gap vistosi per diverse delle categorie analizzate. Più bassi i compensi delle donne, molto più bassi quelli dei giovani, salario sotto ai 9 euro lordi più frequente nelle regioni del Sud.
Per fare gli esempi più eclatanti, un giovane sotto i 35 anni prende nella maggioranza dei casi (oltre il 60%) meno di 10 euro l’ora, mentre la percentuale si dimezza (al 32%) fra gli over 35. Sopra questa età, è in generale più raro trovare guadagni sotto i 9 euro e ancor più sotto gli 8 euro lordi.
Se, al di là della congruità dei salari di ingresso, la crescita dei compensi che si percepiscono con l’avanzare dell’età corrisponde alla progressione di carriera, le differenze fra uomini e donne dipendono più probabilmente dal gender gap tradizionalmente esistente nel mondo del lavoro. E’ infatti più alta la percentuale di lavoratrici sotto i 9 euro orario rispetto a quella dei colleghi uomini, rispettivamente 26 e 21%.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, si registrano numeri al di sotto della media nazionale nelle regioni del Nord (dove quindi sono più basse le percentuali di chi percepisce meno di 9 euro) e livelli che salgono progressivamente procedendo verso Sud.
Infine, interessante l’analisi dei settori: nell’industria è molto più raro il fenomeno dei salari sotto il minimo rispetto a quanto non avvenga nel commercio e nell’artigianato. Solo il 10% dei lavoratori del settore prende meno di 9 euro all’ora, contro il 52% dell’artigianato e il 34% del commercio.