L’unico documento che serve, al momento è l’ISEE, mentre per fare domanda online da sé servono anche le credenziali SPID: per il resto, basta compilare il modulo pubblicato dall’INPS: sono le principali regole per richiedere il Reddito di cittadinanza a partire dal 6 marzo 2019.
Vediamo una breve guida in cinque punti alla presentazione della domanda di Reddito di Cittadinanza o di Pensione di Cittadinanza.
Presentazione domanda
Bisogna compilare il modello di domanda pubblicato dall’INPS, valido sia per il Rdc sia per la PdC (dipende dall’età del richiedente e da quella del suo nucleo familiare). E’ possibile scegliere la modalità online utilizzando il portale del Governo (procedura attiva dal 6 marzo), rivolgersi a CAF (che in base alla convenzione offriranno il servizio ai primi 1,3 milioni di nuclei familiari che lo richiederanno) oppure presentarsi con modello cartaceo agli sportelli di Poste Italiane (in alcuni uffici postali, addirittura, è stato predisposto un calendario di presentazione domande in ordine alfabetico).
I modelli da compilare
- Modello RdC/PdC SR SR180 – Domanda vera e propria,
- Modello RdC/PdC Ridotto SR182 – integrazione domanda, per variazioni non rilevate in ISEE.
Documenti da presentare
Per presentare domanda è necessario avere l’ISEE in corso di validità, ottenuto tramite compilazione e presentazione della DSU all’INPS (chi lo ha già fatto nel 2019, può vantare un ISEE valido fino al 31 dicembre 2019). Per ottenere RdC e PdC serve un ISEE inferiore a 9mila 360 euro. Ci sono poi requisiti specifici da rispettare sul fronte di patrimonio immobiliare e mobiliare.
Per quanto riguarda la certificazione consolare per gli stranieri, ricordiamo che questo nuovo requisito non è ancora in vigore, per cui non serve presentarlo facendo domanda il 6 marzo. Il modulo funge da autocertificazione a tutti gli effetti.
=> Reddito di Cittadinanza: i documenti da presentare
Verifica dei requisiti
Questo adempimento spetta all’INPS. Attenzione: di regola, l’istituto esamina le domande in cinque giorni, dopo i quali emette il via libera oppure nega il diritto al beneficio. In sede di prima applicazione i tempi potrebbero essere più lunghi. Secondo i CAF, le prime RDC CARD arriveranno nel mese di maggio, però con decorrenza aprile 2019.
Nel mese di aprile i CAF saranno in grado di effettuare le trasmissioni all’INPS entro il giorno 15 del mese e l’istituto risponderà entro il 3 maggio. Quando c’è il via libera dell’INPS, il richiedente ne riceve comunicazione (via email o SMS) e viene convocato da Poste Italiane per ricevere la Carta Rdc. E’ sempre l’INPS che comunica al gestore l’importo mensile da caricare sulla CARD. Nei giorni scorsi l’INPS ha chiarito che non ci sono ritardi e che sarà in grado «di trasmettere a Poste il flusso degli ordinativi di accreditamento sulle carte Rdc già dal 15 aprile».
=> RDC Card: come funziona la Carta Reddito di cittadinanza
La carta Rdc
Va speso l’intero importo contenuto sulla carta RdC. Gli eventuali risparmi vengono decurtati dalla somma del mese successivo, fino a un tetto del 20%. E’ possibile prelevare fino a un massimo di 100 euro al mese (100 euro al mese per un single), moltiplicati per la scala di equivalenza per i nuclei familiari (soglia massima 210 euro).
=> Reddito di cittadinanza: il patto per il lavoro
Il patto per il lavoro
Gli adempimenti non si esauriscono con la domanda e la consegna della carta Rdc. La legge prevede il Patto per il lavoro, un percorso personalizzato di inserimento lavorativo.
La prima cosa da fare, entro 30 giorni dall’ottenimento del Rdc, è la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Sempre in questo periodo di tempo, il richiedente viene contattato dai centro per l’impiego (nel caso in cui non abbia già rilasciato la Did, potrà farlo in sede di convocazione al cpi).
Con il Centro per l’impiego, viene messe a punto uno specifico patto per il lavoro, che prevede una serie di obblighi per il beneficiario e che dovrebbe concludersi con un lavoro.