La pensione di cittadinanza non sarà versata attraverso la carta RdC (che serve esclusivamente ad erogare il reddito di cittadinanza) ma con modalità diverse, non ancora definite: disposizioni specifiche saranno previste in sede di conversione in legge del decreto 4/2019. Lo anticipa l’INPS nel suo manuale d’uso su reddito e pensione di cittadinanza. Nel capitolo sull’erogazione dei benefici, si specifica che sulla RDC Card viene accreditato mensilmente il reddito di cittadinanza (RdC) ma non la pensione di cittadinanza (PdC). Per la quale:
le modalità di erogazione verranno definite in sede di conversione del decreto istitutivo.
Il testo della norma attualmente è in commissione Lavoro al Senato. Dopo le audizioni informali (imprenditori, sindacati, enti previdenziali, commercialisti, consulenti del lavoro, associazioni, enti locali), i lavori proseguono con la presentazione degli emendamenti e la relativa approvazione: il decreto è atteso nell’aula del Senato dal 19 al 21 febbraio.
Questa dunque è la situazione: c’è un decreto legge che istituisce il nuovo strumento indicato come Pensione di Cittadinanza, senza però indicare in che modo possa essere fruito. Si tratta di una sorta di vuoto legislativo, probabile frutto di un errore di formulazione. In ogni caso, dal 6 marzo sarà possibile presentare la domanda sia di Reddito sia di Pensione di Cittadinanza.
I moduli sono già stati predisposti dall’INPS, possono essere compilati in forma cartacea e consegnati agli uffici dell’istituto di previdenza, oppure la domanda si può presentare online, tramite l’apposito sito web presentato nei giorni scorsi dal Governo (per il momento contiene informazioni, dal 6 marzo anche la procedura per la domanda online). Infine, è possibile rivolgersi ai centri di assistenza fiscale.