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Reddito di cittadinanza: ridotto e da marzo

di Anna Fabi

18 Dicembre 2018 09:41

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I nuovi numeri della manovra stabiliti da Palazzo Chigi dicono che il costo del reddito di cittadinanza sarà ridotto nel 2019 e si partirà a fine marzo, ma la platea resta invariata: i dettagli.

Arriverà a marzo 2019 il reddito di cittadinanza secondo le previsioni del Governo, ma tra i tagli stabiliti dal vertice tra il premier Giuseppe Conte, i vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il ministro dell’Economia Giovanni Tria, per trovare le coperture della Manovra 2019 per arrivare allo 2,04% deficit/PIL ed evitare la procedura di infrazione da parte dell’UE, figura anche quello ai fondi del nuovo ammortizzatore sociale.

Reddito di cittadinanza tagliato

Il costo del reddito di cittadinanza scende quindi a circa 6,1 miliardi, più un miliardo destinato alla riforma dei centri per l’impiego, ma la misura resta invariata rispetto all’impostazione iniziale, quindi verrà avviata nei tempi previsti e sarà destinata alla stessa platea. In un’intervista, il sottosegretario all’Economia, Massimo Garavaglia, ha spiegato la decisione del Governo di tagliare i fondi del reddito di cittadinanza e quota 100, decurtati di due miliardi ciascuno rispetto agli stanziamenti iniziali:

Questo sul 2019 non comporta problemi, ciò che è importante è che le misure si tengono nel triennio.

=> Legge di Bilancio 2019, verso il maxi-emendamento

La riduzione dei costi, spiega Palazzo Chigi, è stata attuata facendo slittare l’avvio del nuovo ammortizzatore sociale, che sostituirà il ReI, da fine marzo e dalla previsione che a farne richiesta sarà non più del 90% degli aventi diritto.

Inizialmente si era infatti ipotizzato un costo di 9 miliardi di euro per ciascuno dei prossimi tre anni (2019-2020-2021), ma nel 2019 la misura dovrà essere finanziata solo per 9 mesi e non 12. Nel 2020 e 2021, sulla base dell’aggiustamento statistico, la misura costerà invece circa 8,1 miliardi.

Secondo le valutazioni tecnico-statistiche, inoltre, le misure di sostegno sociale non sono richieste da tutti coloro che fanno parte della platea degli aventi diritto, anzi l’esperienza recente rivela che la percentuale di chi ha fatto richiesta non è stata superiore all’80%. Ad esempio, le domande per il ReI sono state presentate da circa il 50% di chi ne aveva diritto.

UE e iter legislativo

Ora, in attesa della risposta della Commissione Europea ai nuovi numeri della manovra e alle decisioni prese nel vertice di Palazzo Chigi, la manovra torna in Commissione Bilancio del Senato per riprendere l’esame degli emendamenti. Con riferimento alla possibile procedura di infrazione per eccesso di debito da parte dell’UE il Governo si dichiara ottimista.

Il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, ha infatti dichiarato:

Nelle prossime ore ci sarà la cartina di tornasole. Scopriremo se a Bruxelles hanno voglia di costruire e portano rispetto o se invece prevale il pregiudizio, verso un Governo dell’imprevisto. Siamo alla settimana decisiva. Sono convinto che con Giuseppe e con Luigi porteremo a casa un risultato che sarà di esempio anche a tutti gli altri governi e popoli europei.