Si attendono novità sul fronte della domanda di pensione 2019 per gli addetti a lavori gravosi e usuranti, che potranno ritirarsi senza applicare i cinque mesi di scatti delle aspettative di vita. L’agevolazione per questi lavoratori è stata introdotta dalla manovra dello scorso anno, e il decreto ministeriale 18 aprile 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 giugno, ha previsto che la domanda si presenti con procedura telematica, utilizzando un modello che deve essere approvato dall’INPS. Per il momento, però, l’istituto previdenziale non ha messo a punto la procedura, quindi non è chiaro in che modo i lavoratori addetti a mansioni gravose potranno presentare la domanda di pensione 2019.
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Nell’attesa di notizie ufficiali dall’istituto di previdenza, spieghiamo la situazione alla luce del riferimento normativo.
I commi 147 e seguenti della legge 205/2017 prevedono che non scatti l’adeguamento 2019 alle aspettative di vita, pari a cinque mesi, per chiedere la pensione di vecchiaia o quella anticipata. Significa che questi lavoratori potranno continuare ad andare in pensione di vecchiaia con 66 anni e sette mesi, oppure in pensione anticipata con 42 anni e dici mesi (nel caso degli uomini) e 41 anni e dieci mesi (se donne).
Per rientrare nella platea dei lavoratori gravosi bisogna appartenere a una delle 15 categorie indicate nell’allegato B della legge sopra citata, avere svolto l’attività in questione per almeno sette anni nel corso degli ultimi dieci anni, e avere almeno 30 anni di contributi versati. Rientrano nell’agevolazione anche gli addetti a lavori usuranti previsti dalla legge 67/2011, sempre con 30 anni di contributi. Ecco in tabella tutti gli aventi diritto
Lavori gravosi | Lavori usuranti |
operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia, della manutenzione degli edifici | lavori in galleria, cava o miniera: mansioni svolte in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità |
conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; | lavori nelle cave: mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale; |
conciatori di pelle e pellicce; | lavori nelle gallerie: mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento con carattere di prevalenza e continuità; |
conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; | lavori in cassoni ad aria compressa; |
conduttori di mezzi pesanti e camion; | lavori svolti dai palombari; |
personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzati in turni; | lavori ad alte temperature: mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di 2 fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti ad operazioni di colata manuale; |
addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza; | lavorazione del vetro cavo: mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio; |
insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido; | lavori espletati in spazi ristretti: con carattere di prevalenza e continuità ed in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte continuativamente all’interno di spazi ristretti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture; |
facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati; | lavori di asportazione dell’amianto: mansioni svolte con carattere di prevalenza e continuità. |
personale non qualificato addetto a servizi di pulizia; | lavoratori notturni |
operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti. | addetti alla catena di montaggio |
lavoratori marittimi, | conducenti di autoveicoli di capienza non inferiore a nove posti adibiti a trasporto pubblico collettivo |
pescatori | |
operai agricoli | |
lavoratori siderurgici |
=> Lavoro gravoso e usurante a confronto
La stessa legge 205/2017 prevede che ci voglia un decreto del ministero de Lavoro per stabilire le procedure di domanda pensione per questi lavoratori. Il decreto in questione, come detto, è operativo, prevede che la domanda si presenti in via esclusivamente telematica, e richiede la predisposizione di un apposito modello. E’ questa la parte su cui ancora si attendono novità. In mancanza delle quali, non è chiaro in che modo questi lavoratori potranno esercitare il diritto a pensione nel 2019.
Segnaliamo che il decreto ministeriale fornisce altri elementi sulla presentazione della domanda: è necessaria una dichiarazione del datore di lavoro sui periodi di svolgimento delle mansioni gravose (bisogna usare specifico modello INPS, questo già disponibile), che attesta anche contratto applicato, inquadramento, mansioni. E’ prevista la possibilità di sostituire questa documentazione (nel caso in cui ad esempio sia cessato il rapporto di lavoro e non ci sia la possibilità di ottenere l’attestazione del datore di lavoro), con una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.