L’Italia retrocede di diverse posizioni nel Melbourne Mercer Global Pension Index, uno dei più noti report sui sistemi previdenziali del pianeta, classificandosi al 27esimo posto rispetto dalla precedente 22esima posizione. Attenzione: il report non incamera le novità di Riforma attualmente in discussione nell’ambito della Legge di Bilancio, ma si riferisce alla legislazione vigente, sensibilmente più rigida di quella prevista e dunque teoricamente molto più sostenibile in termini di coperture.
La graduatoria è capitanata dall’Olanda, seguita da Danimarca e Finlandia. L’Italia ha una buona posizione per quanto riguarda l’adeguatezza delle pensioni, ma è considerata fra i fanalini di coda sul fronte della sostenibilità del sistema. Inserita nel livello C, è caratterizzata da carenze ancora da affrontare e quindi necessita di passi avanti, senza i quali risulta a rischio la tenuta del sistema sul lungo periodo. Il Melbourne Mercer Global Pension Index misura i sistemi pensionistici di 34 paesi del mondo analizzando una serie di caratteristiche che riguardano tre macro aree: adeguatezza, sostenibilità e integrità.
Classifica globale
L’Italia prende il voto più alto (fra le tre macro aree) sul fronte dell’integrità del sistema (che valuta la normativa, i costi, la governance, la fiducia dei cittadini nel sistema previdenziale), seguito da quello sull’adeguatezza, mentre risulta carente in materia di sostenibilità nel lungo periodo. In parole semplici, l’attuale normativa sulle pensioni assicura assegni e condizioni adeguate, ma resta il problema della sostenibilità sul lungo periodo di un sistema considerato, evidentemente, ancora molto costoso.