Nella Legge di Bilancio 2019 dovrebbero esserci anche misure per consentire di ritirarsi in anticipo ai lavoratori che svolgono mansioni usuranti o gravose, insieme alla pensione di cittadinanza di 870 euro e alle altre misure di pensione anticipata, come la quota 100. Le precisazioni sull’intervento che il Governo sta predisponendo sono fornite da Claudio Cominardi, Sottosegretario al Welfare, alla Commissione Lavoro della Camera, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata.
La Riforma Pensioni, ha dichiarato il sottosegretario, provvede «all’introduzione di nuovi canali di uscita, più equi e agevoli, al fine del conseguimento della prestazione pensionistica, soprattutto in presenza di una congrua contribuzione da parte del lavoratore», modificando la Legge Fornero.
Il Governo cercherà di:
consentire a lavoratori che già hanno prestato la loro attività per un numero consistente di anni, di uscire dal mondo del lavoro con la garanzia di un reddito da pensione che rispetti i parametri costituzionali della adeguatezza e della proporzionalità.
In questo senso, si studiano misure per consentire la pensione anticipata a categorie di lavoratori che attualmente hanno accesso all’APE sociale, che però non sarà prorogato oltre il 2018. Di fatto, il Governo sta valutando:
la fattibilità di misure che tutelino massimamente i lavoratori che hanno svolto attività particolarmente usuranti e gravose.
La quota 100 introduce infatti nuova flessibilità, ma lascia fuori alcune categorie come i lavori usuranti o gravosi. Che, evidentemente, il Governo ipotizza di tutelare come misure specifiche.
Infine, viene confermata «la pensione di cittadinanza, con l’obiettivo di dare dignità e sostegno alle fasce più deboli in Italia e, nello specifico, a favore di coloro che ricevono un assegno pensionistico di importo inferiore a 780 euro».