Comunicato da parte del Ministero del Lavoro il tasso di rivalutazione dei contributi da utilizzare per rivalutare i montanti contributivi delle pensioni dei lavoratori assicurati presso il sistema previdenziale pubblico aventi decorrenza nel 2018.
Rivalutazione montante contributivo
Come previsto dalla Riforma Dini, la rivalutazione si basa sull’andamento della crescita nominale del prodotto interno lordo degli ultimi 5 anni (il cd. tasso di capitalizzazione) indicato annualmente dall’ISTAT. Tale tasso ufficiale è oggi pari a 1,005205, valore leggermente superiore rispetto all’anno precedente.
A fronte di tale incremento, i lavoratori che andranno in pensione nel 2018 dovranno rivalutare il montante contributivo accreditato al 31 dicembre 2016 dello 0,5205%. Per quelli versati nell’anno di lavoro che precede la pensione, in questo caso nel 2017, non è prevista invece alcuna rivalutazione dei contributi versati.
L’ammontare dei contributi che ogni anno va rivalutato con il tasso indicato dall’ISTAT è pari al 33% della retribuzione percepita per i lavoratori dipendenti e ad un’aliquota compresa tra il 24% ed il 25% per gli autonomi.
Importante precisare che il tasso di rivalutazione si applica alla parte contributiva della pensione, dunque ad essere coinvolti sono soprattutto coloro che hanno iniziato a versare i contributi dal 1996, poiché la loro pensione sarà calcolata interamente con il metodo contributivo. In parte vede coinvolti anche coloro che avevano meno di 18 anni di contributi nel 1995, la cui pensione verrà calcolata con il sistema misto (retributivo-contributivo). Chi aveva più di 18 anni di contributi nel 1995 vedrà invece applicarsi il metodo contributivo solo ai versamenti effettuati dal 2012 in poi.