Con Sentenza n. 9127/2018 la Corte di Cassazione ha stabilito la legittimità del licenziamento per giustificato motivo oggettivo in caso di riorganizzazione aziendale finalizzata alla riduzione dei costi, anche senza crisi aziendale.
Ristrutturazione aziendale senza crisi
Perché il licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo sia da ritenersi legittimo, l’andamento economico negativo dell’azienda non rappresenta un presupposto fattuale che il datore deve provare, ma è sufficiente l’esistenza di ragioni inerenti all’attività produttiva ed all’organizzazione del lavoro tali da determinare causalmente un effettivo mutamento dell’assetto organizzativo, attraverso la soppressione di una individuata posizione lavorativa rivestita lavoratore.
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In più, secondo i giudici supremi tra queste ragioni non possono essere aprioristicamente o pregiudizialmente escluse quelle che attengono ad una migliore efficienza gestionale o produttiva ovvero quelle dirette ad un incremento della redditività d’impresa, posto che la scelta imprenditoriale che abbia comportato la soppressione del posto di lavoro non è sindacabile nei suoi profili di congruità ed opportunità, come disposto dall’art. 41 Cost.