Entrerà in vigore il prossimo aprile 2018 l’assegno di ricollocazione, il voucher introdotto dal Jobs Act destinato ai Centri per l’Impiego pensato per finanziare i programmi di reinserimento professionale dei disoccupati.
Assegno di ricollocazione
Si tratta quindi non di un finanziamento diretto in favore dei disoccupati, ma di un finanziamento concesso dallo Stato per finanziare programmi di formazione professionale che aiutino gli ex-lavoratori dipendenti disoccupati da più di 4 mesi, che percepiscono la NASpI a trovare un nuovo impiego e a reinserirsi nel mondo produttivo.
L’assegno di ricollocazione può pertanto essere speso presso Centri per l’Impiego, enti, agenzie per il lavoro accreditate e la Fondazione Consulenti del Lavoro per intraprendere un percorso di reinserimento lavorativo. Questi, per ottenere l’assegno, devono riuscire a trovare per il disoccupato un contratto di assunzione a tempo indeterminato, un contratto a termine di almeno 6 mesi (da 3 a 6 mesi nelle regioni Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) oppure un contratto part time al 50%.
Assegno di ricollocazione: domanda
La richiesta dell’assegno di ricollocazione va presentata volontariamente dal lavoratore accedendo al sito Anpal o presso un Centro per l’Impiego, scegliendo liberamente l’agenzia o l’ente di formazione.
Il programma legato all’assegno di ricollocazione dura 6 mesi, prorogabili di un altro semestre. In questo periodo di tempo il disoccupato è chiamato a partecipare attivamente alla ricerca del lavoro.
Profilo di occupabilità
A ogni partecipante al programma viene assegnato un profilo di occupabilità, volto a misurare le probabilità che il disoccupato ha di trovare un nuovo impiego, in base al grado di istruzione e alle competenze.
Al disoccupato viene affidato un tutor che segue il lavoratore nel percorso di ricollocamento e verifica se egli segue regolarmente i corsi di formazione ed è realmente disposto ad accettare le offerte di impiego.
Risorse
L’ammontare dell’assegno va da 250 a 5mila euro a seconda del profilo di occupabilità del lavoratore preso in carico e dalla tipologia di contratto di lavoro che è riuscito a ottenere.
Le risorse stanziate per l’assegno di ricollocazione ammontano a poco più di 200 milioni di euro, che dovrebbero bastare per finanziare i programmi di reinserimento di non più di 60mila-70mila disoccupati.