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APe Volontaria, i tassi del prestito

di Barbara Weisz

Pubblicato 7 Febbraio 2018
Aggiornato 15 Marzo 2018 09:27

Partenza APe Volontaria entro febbraio: l'ABI comunica i tassi di interesse per il prestito pensionistico nel primo bimestre di applicazione.

Entro fine febbraio dovrebbe partire l’APe Volontaria: il condizionale è d’obbligo visti i ritardi accumulati (doveva debuttare a maggio 2017), ma uno degli ultimi scogli è stato superato: l’ABI ha comunicato ai ministeri i tassi del prestito.

Tassi di interesse

Per i primi due mesi:

  • 2,838% in fase di erogazione,
  • 2,938% sul periodo di ammortamento.

Costo del prestito

Per calcolare il costo del prestito bisogna considerare però anche altre variabili:

  • sconto fiscale (detrazione del 50%),
  • costo polizza contro rischio premorienza,
  • commissione Fondo di Garanzia (1,6%),
  • durata del prestito.

=> APe volontaria in dirittura d’arrivo

Anticipo pensionistico

Ricordiamo che l’APe di mercato è un anticipo pensionistico che si può chiedere in possesso di determinati requisiti (63 anni di età, 20 anni di contributi, al massimo 3 anni e sette mesi dalla pensione, un assegno già maturato pari ad almeno 1,4 volte il minimo). Il trattamento è erogato dall’INPS ma finanziato dal sistema bancario. Il lavoratore lo restituirà quando matura la pensione vera e propria.

Applicazione

La misura era stata introdotta  in via sperimentale fino al 2018 ma poi prorogata al 2019 dalla Legge di Stabilità. In ottobre è stato emanato il decreto attuativo, in gennaio sono stati firmati gli accordi quadro fra ABI (banche italiane), ANIA (assicurazioni) e Ministero. Il via libera sarà determinato dalla circolare INPS, che comunque sembra sia pronta.

=> APe volontaria, decreto in Gazzetta

Domande

Ricordiamo che solo in sede di prima applicazione sarà possibile chiedere l’eventuale retroattività dal primo maggio 2017: in base al decreto attuativo, questa opzione potrà essere esercitata fino al 18 aprile. Le regole per la presentazione delle domande sono fissate dal decreto dell’ottobre scorso: come per l’APe sociale e la pensione anticipata precoci, bisogna prima chiedere all’INPS il riconoscimento del diritto e, successivamente alla certificazione, presentare istanza vera e propria.