Comincia a delinearsi il percorso da seguire per ottenere il TFR busta paga. Un decreto del Presidente del Consiglio, attualmente al vaglio del Consiglio di Stato, affida all’INPS l’incarico di dare il doppio via libera alla domanda: il primo a favore del lavoratore che compila l’istanza; il secondo a favore dell’impresa che deve richiedere la certificazione delle informazioni necessarie per l’utilizzo del finanziamento bancario assistito dalla garanzia dello Stato.
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TFR in busta paga sempre più vicino. Anche perché manca poco ormai al 1° marzo 2015, data in cui ufficialmente i lavoratori dipendenti potranno richiedere il trattamento di fine rapporto di lavoro in busta paga. Mancavano solo le modalità operative e, adesso che il Presidente del Consiglio ha presentato il decreto, sembrano non esserci più difficoltà. Anche se, tutto sommato, la richiesta è assoggettata ad un doppio placet da parte dell’INPS. Il primo è fornito a favore del lavoratore dipendente che compila l’istanza su un modulo standard; il secondo a favore dell’azienda che deve richiedere la certificazione delle informazioni necessarie per accedere al finanziamento bancario assistito dalla garanzia dello Stato.
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Possono richiedere il TFR solo i lavoratori dipendenti del settore privato con un contratto in corso almeno da sei mesi. Non potranno richiedere il TFR in busta paga i lavoratori domestici, i lavoratori agricoli e i lavoratori il cui contratto collettivo prevede già il pagamento periodico del trattamento di fine rapporto di lavoro ovvero l’accantonamento su soggetti terzi. Inoltre non potranno beneficiare del TFR in busta paga i lavoratori che hanno messo il TFR maturato a garanzia di un contratto di finanziamento bancario nonché i lavoratori delle aziende per le quali è stata aperta una procedura concorsuale, un accordo di ristrutturazione del debito o alla quale è stata concessa la Cigs o la Cig in deroga. La liquidazione del TFR in busta paga decorrerà a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda da parte del lavoratore dipendente. Tuttavia, nel caso in cui l’azienda chieda l’accesso al finanziamento bancario di garanzia, l’accredito in busta paga ritarderà di ulteriori trenta giorni a partire dalla data di effettiva disponibilità della provvista finanziaria da parte della banca.