Il licenziamento collettivo è una soluzione adottata dalle imprese che, per motivi economici o per altre esigenze, sono costretti a ridurre l’organico dei propri collaboratori. Si tratta, in pratica, di una disdetta presentata ad un determinato numero di lavoratori dipendenti. C’è una procedura ben precisa che conduce l’azienda alla formalizzazione del licenziamento collettivo: solo dopo aver completato l’iter, comunicato preventivamente ai lavoratori l’adozione di tale pratica e ascoltate le loro proposte, l’azienda potrà licenziare il proprio personale.
=> Licenziamento: quando è possibile con il nuovo art. 18
I contratti che regolano i rapporti tra imprese e lavoratori dipendenti possono prevedere clausole specifiche riguardanti le procedure da adottare in caso di licenziamento collettivo. Si parla di licenziamento collettivo quando il datore di lavoro supera il limite massimo di licenziamenti previsto. Tale limite si può sintetizzare in 10 lavoratori in stabilimenti che contano da 20 a 99 lavoratori ovvero nella misura del 10% dei lavoratori in stabilimenti che contano da 100 a 299 lavoratori. Per le imprese più grandi il limite è di 30 lavoratori all’interno di uno stabilimento.
=> Licenziamento e conciliazione: le novità del Jobs Act
Affinché il licenziamento collettivo possa arrivare a buon fine, occorre avviare una procedura di comunicazione e di consultazione dei lavoratori interessati. Nello specifico, i lavoratori, unitamente alle rappresentanze sindacali, devono essere informati per iscritto precedentemente alla notifica di licenziamento. La comunicazione deve contenere i motivi che hanno condotto l’azienda a procedere con il licenziamento collettivo; i motivi tecnici, organizzativi o produttivi per i quali si ritiene non si possano adottare soluzioni alternative al licenziamento; il numero e il profilo professionale dei lavoratori eccedenti e dei tempi di attuazione del programma.
=> Impugnazione licenziamento: le sentenze
Si procede, quindi, ad un esame congiunto tra le parti, allo scopo di esaminare le cause che hanno contribuito a determinare l’eccedenza del personale. Ogni lavoratore ha facoltà di proporre suggerimenti al fine di evitare o ridurre i licenziamenti anche individuando forme flessibili o a tempo parziale. Solo al termine del periodo di consultazione, e qualora non sia raggiunto un accordo, l’azienda ha facoltà di licenziare comunicando per iscritto il recesso a ciascun lavoratore dipendente.