Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Decreto Ministeriale del 25 maggio 2016, ha deliberato alcune agevolazioni per il rientro in Italia di personale altamente qualificato. Più nel dettaglio, l’iniziativa prevede la concessione di un “bonus fiscale” nei confronti di tutti quei lavoratori che ricoprono ruoli direttivi o sono in possesso di requisiti di alta specializzazione o qualificazione, purchè non residenti in Italia nei 5 anni precedenti e che, contemporaneamente, prevedano l’impegno di rimanere in Italia per almeno due anni, trasferendo la propria residenza nel territorio dello Stato.
=> Bonus impatriati, regole e paletti
Nei confronti dei soggetti sopra individuati, il reddito da lavoro dipendente prodotto in Italia contribuirà alla formazione dell’imponibile nella misura del 70% del suo ammontare. Non solo: destinatari delle stesse agevolazioni anche i cittadini dell’Unione Europea, in possesso di un titolo di laurea che hanno svolto continuativamente un’attività di lavoro dipendente, di lavoro autonomo o di impresa fuori dall’Italia negli ultimi 24 mesi o più; e ulteriormente i cittadini dell’Unione europea che hanno svolto continuativamente un’attività di studio fuori dall’Italia negli ultimi 24 mesi o più, conseguendo un titolo di laurea o una specializzazione post lauream.