Nel 2015 ha preso avvio il nuovo regime dei minimi ossia il regime fiscale che dal prossimo anno andrà a sostituire definitivamente la versione precedente. Il nuovo regime agevolato prevede, in linea di massima, la determinazione del reddito in via forfetaria e l’applicazione di un’imposta pari al 15%. Ma attenzione, nella prossima legge di stabilità potrebbero essere apportate importanti modifiche.
=>Nuovo Regime dei Minimi per Professionisti e Start-up
L’attuale governo si è reso conto quasi subito che il nuovo regime dei minimi (detto anche regime forfetario) in vigore a partire dal 1° gennaio 2015 era troppo penalizzante rispetto al vecchio regime dei minimi che scadrà il 31 dicembre di quest’anno. E infatti, dopo solo pochi giorni dal suo avvio, Matteo Renzi promise la revisione del regime forfetario. Adesso quella promessa potrebbe trovare spazio nella prossima legge di stabilità attualmente in fase di studio da parte del governo. In pratica si punterebbe ad alzare, da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 10.000 euro, il limite dei ricavi delle differenti categorie individuate dal regime agevolato.
Questi i correnti valori soglia dei ricavi:
Tipologia di attività | Tetto di reddito |
---|---|
Industrie alimentari e delle bevande | 35.000 euro |
Commercio all’ingrosso e al dettaglio | 40.000 euro |
Commercio ambulante di alimentari e bevande | 30.000 euro |
Commercio ambulante di altri prodotti | 20.000 euro |
Costruzioni e attività immobiliari | 15.000 euro |
Intermediari del commercio | 15.000 euro |
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione | 40.000 euro |
Attività professionali | 15.000 euro |
Altre attività economiche | 20.000 euro |
Sembrano, invece, rimanere invariati i coefficienti di redditività su cui applicare l’imposta del 15%. Altra novità è, invece, la probabile riduzione di tale imposta al 5% per i primi 3 o 5 anni.