Probabilmente pochi saranno rimasti sorpresi, ma secondo gli ultimi dati diffusi pochi giorni fa dal ministero dell’Economia sulle nuove aperture di partite IVA a giugno, 8.165 soggetti hanno aderito al regime dei minimi, e 3.796 al regime forfettario. In pratica, su quasi 12 mila adesioni ai regimi agevolati, in quasi sette casi su dieci si è preferito scegliere i minimi, regime che la legge di conversione del Milleproroghe ha avuto modo di prorogare per tutto il 2015. Sempre secondo i dati ministeriali, l’incremento rispetto allo stesso mese del 2014 sarebbe stato pari al 5%, e ripete pertanto quello del mese di maggio. Viene altresì evidenziato che subito dopo il commercio, il maggior numero di partite IVA è stato aperto in agricoltura, e in particolar modo al Sud e sulle Isole. Mentre è positivo il bilancio delle aperture nei settori della sanità e delle attività artistiche, si registra una flessione nel settore dei servizi di informazione e delle attività professionali.
=> Partite IVA: avanza il nuovo Regime dei Minimi
Per quanto attiene le ripartizioni geografiche, come prevedibile è nelle regioni settentrionali che si è concentrato il grosso delle aperture (40%), precedendo Sud e Isole con il 38%, e Centro con il 22%. Tuttavia, attenzione: se si leggono i dati sui maggiori incrementi rilevati dal ministero sullo stesso mese dell’anno scorso, le regioni più dinamiche sono proprio quelle meridionali. Allo stesso modo, considerando i numeri per categoria di soggetto che ha aperto la partita IVA, è interessante analizzare i saldi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dunque, le persone fisiche aumentano del 4,6%, le società di capitali del 10,8% (probabilmente in virtù delle nuove norme sulle Srl semplificate), mentre calano del 10,2% le società di persone. Stabile invece la ripartizione per sesso, con il 63,2% delle nuove partite IVA aperto da uomini. In particolare, cresce la quota dei giovani fino a 35 anni (46,2%) e soggetti tra i 36 e i 50 anni.