Il Durc cartaceo cede il testimone alla versione digitale e dal 1° luglio il documento unico di regolarità contributiva sarà online. E’ questo un altro tassello che va ad agganciarsi al progetto che da qualche anno ha preso il nome di semplificazione. Il decreto sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1° giugno. Da lì decorreranno i 30 giorni necessari per l’entrata in vigore. Ciò vuol dire che, a partire dal mese di luglio, gli enti coinvolti dalla procedura ossia Inail, Inps e Casse edili, dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni.
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Il passaggio dal Durc cartaceo a quello online è sicuramente un evento che assume un valore di rilievo nell’atteso processo di semplificazione. Intanto è previsto un solo documento di regolarità contributiva rispetto alle quattro tipologie oggi vigenti. E poi ci sarà anche un periodo unico di validità di 120 giorni. Ma la novità più rilevante è quella legata ai tempi e alla modalità del rilascio: il documento, infatti, verrà emesso immediatamente in formato pdf e potrà essere richiesto direttamente dall’impresa. Le imprese potranno richiedere il Durc accedendo tramite i portali di INPS e INAIL utilizzando il proprio codice fiscale/partita IVA. In questo modo saranno interrogate le banche dati di Inps, Inail e casse edili e, se l’impresa risulta in regola, sarà visualizzato immediatamente il Durc. Al documento rilasciato sarà associato un codice necessario alla Pubblica Amministrazione per verificarne l’autenticità.
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Il sistema dovrebbe funzionare in questo modo. Ma il condizionale è d’obbligo visto che stiamo parlando di una novità ancora tutta da scoprire. Non solo nella procedura di richiesta ma anche nel risultato del Documento Unico di Regolarità Contributiva. Anche perché gli archivi dell’INPS sembrerebbero non essere aggiornati in tempo reale. La probabilità per una azienda di ottenere un Durc irregolare, nonostante abbia già provveduto al versamento di quanto dovuto, è alta. In tal caso la soluzione sarebbe quelle di eseguire una verifica manuale direttamente da parte dell’ente interessato e l’impresa otterrà una risposta entro 72 ore. Se l’irregolarità dovesse essere confermata, l’impresa avrebbe 15 giorni di tempo per mettersi in regola.