Secondo un recente report Confartigianato, le micro imprese e PMI rappresenterebbero il 26,3% delle esportazioni italiane nel mondo, con un fatturato (tra gennaio e settembre 2013) oltre i 72 milioni di euro (+4% rispetto al 2012) e performance migliore delle altre aziende italiane. I settori made in Italy più attivi su base annua: prodotti in pelle (+ 7,1%), alimentare (+5,2%), abbigliamento (+2,8%) e prodotti in metallo (+1,8%). Le regioni che hanno realizzato i migliori tassi di crescita: Umbria (+13,6%), Toscana (+8,6%) e provincia autonoma di Bolzano (+8,2%).
La pubblicazione del dossier è stata utile al presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, per fare il punto della situazione: le micro e piccole imprese italiane, attualmente oltre 4,1 milioni, che danno lavoro a 14,2 milioni di addetti e che – al netto dell’agricoltura – rappresentano il 94% del totale delle imprese italiane, impiegano il 59% degli occupati e realizzanoo il 62,1% del valore aggiunto.
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Per consentire a tali imprese di migliorare le proprie prestazioni sui mercati esteri, ICE e Unioncamere hanno di recente firmato un accordo che guarda al Mezzogiorno e all’imprenditoria femminile, con interventi per la formazione e ulteriori azioni.