Una grande coalizione per l’occupazione digitale. È l’iniziativa, promossa del presidente della Commissione UE Manuel Barroso, rivolta a imprese e amministrazioni pubbliche, per riuscire a coprire i circa 900mila posti di lavoro vacanti in Europa entro il 2015 nel settore digitale.
Settore che, malgrado il tasso di disoccupazione europeo, presenta una crescente richiesta occupazionale, purtroppo inevasa a causa della mancanza di lavoratori qualificati.
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Stati membri, associazioni industriali e aziende (Nokia, Telefonica, HP, ENI…) hanno sottoscritto impegni per raggiungere di comune accordo l’obiettivo di colmare il deficit di competenze rafforzando l’attività nell’ambito della formazione, della mobilità , della certificazione, dell’informazione e dell’innovazione didattica.
Secondo Barroso, la coalizione aiuterà a creare posti di lavoro, occupando quelli vacanti in ambito ICT con benefici trasversali per tutti i settori dell’economia: “vogliamo che i cittadini europei siano in grado di occupare i posti di lavoro che faranno da traino alla prossima rivoluzione nel settore delle TIC”.
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Fino al 2011 il numero di occupati nel settore delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione in Europa era pari a 6,7 milioni (3,1%). Dal 2000 al 2010 è cresciuta del 4,3% ogni anno e, in base alle stime, entro il 2015 si potrebbero creare in Europa fino a 864.000 posti di lavoro digitali. Che però rischiano di restare scoperti per effetto della riduzione di laureati in discipline attinenti e del pensionamento dei vecchi lavoratori previsto nei prossimi anni.
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Secondo la UE, per impedire questo vuoto è necessario rafforzare l’istruzione e la formazione tecnico-scientifica, promuovendo le carriere digitali.
In passato la Commissione ha già varato iniziative come EU Skills Panorama ed è in fase di avvio “Startup Europe“, piattaforma unica che riunisce strumenti e programmi di sostegno per cittadini desiderosi di creare e far crescere nuove imprese digitali in Europa.
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