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Pensioni ed esodati, cosa succede nel 2013

di Barbara Weisz

Pubblicato 4 Febbraio 2013
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

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Ci vogliono tre mesi in più per andare in pensione di vecchiaia da questo 2013, che vede l’agganciamento dell’età  pensionabile alla speranza di vita, mentre non è ancora risolto completamente uno dei principali problemi provocati dalla riforma delle pensioni, il caso esodati.

Nel corso del 2012 è via via salito il numero dei salvaguardati, al momento a quota 130mila, ma varie stime indicano che è ben più ampia la platea di coloro he rischiano di restare senza lavoro e senza pensione. Andiamo con ordine.

=> Vai alla guida alle pensioni 2013: età , contributi, importo

Età  pensionabile nel 2013

Entra in vigore l’agganciamento dell’età  pensionabile alla speranza di vita, con uno “scatto” di tre mesi che vale sia per le pensioni di vecchiaia sia per quelle di anzianità . Ecco cosa succede.

  • Pensione di vecchiaia: gli uomini e le donne del settore pubblico possono andare in pensione a 66 anni e tre mesi, le donne dipendenti del settore privato a 62 anni e tre mesi, le autonome a 63 anni e 9 mesi.
  • Pensione di anzianità : per le donne ci vogliono 41 anni e cinque mesi (fino al 2012 ci volevano 41 anni e un mese), per gli uomini 42 anni e cinque mesi (contro i 42 anni e un mese del 2012). Nel 2014 scatterà  un ulteriore mese in più: 41 anni e sei mesi per le donne e 42 anni e sei mesi per gli uomini

L’adeguamento alle aspettative di vita viene aggiornato ogni tre anni (mentre dal 2019 diventerà  biennale).

Infine, l’età  massima consentita per ritirarsi in questo 2013 slitta anch’essa di tre mesi, a 70 anni e tre mesi.

Assegno più basso

Un’altra novità  riguarda i nuovi coefficienti di rivalutazione delle pensioni: sono entrati in vigore quelli nuovi, per il triennio 2013-3015, e il risultato è che i nuovi pensionati prenderanno assegni più bassi di circa il 3% rispetto ai colleghi che si sono ritirati nell’ultimo triennio.

Il meccanismo premia chi rimane più a lungo nel mondo del lavoro: ritirarsi a 65 anni nel 2013 significa prendere una pensione più bassa di un collega che è andato in pensione alla stessa età  nel 2010, ma più alta di chi invece ha lasciato a 64 anni.

=>Leggi i nuovi coefficienti per calcolare le pensioni

Esodati

I provvedimenti che si sono succeduti nel 2012 hanno portato alla salvaguardia di circa 130mila esodati:

Esistono molteplici stime del numero di esodati che ancora restano esclusi dai provvedimenti di salvaguardia. Secondo le cifre della Cgil sono ancora sprovvisti di tutela circa 200mila lavoratori. I casi più frequenti: chi ha sottoscritto accordi di mobilità  validi dopo il 4 dicembre 2011, accordi individuali.