Legge Sviluppo bis: ecco le nuove agevolazioni per imprese

di Nicola Santangelo

Pubblicato 7 Gennaio 2013
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

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La conversione in Legge del DL 179/2012 – noto come Decreto Crescita o Sviluppo Bis – ha introdotto importanti novità  per le imprese.

A cominciare dal credito d'imposta del 25% sui costi sostenuti nel periodo 2013-2015 per i siti Internet di distribuzione delle opere dell'ingegno digitali alla possibilità  per i piccoli dettaglianti di non emettere lo scontrino fiscale, fino ad arrivare ai piccoli produttori agricoli i quali, ancorché esonerati dall’IVA e dalla relativa contabilità , dovranno presentare l'elenco clienti e fornitori.

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Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Siti Internet e opere d’ingegno
Le imprese che svilupperanno in Italia piattaforme telematiche per la distribuzione, la vendita e il noleggio di opere dell'ingegno digitali potranno beneficiare di un credito d'imposta pari al 25% delle spese sostenute nel triennio 2013-2015.
Il credito potrà  essere utilizzato in compensazione alle imposte Irpef, Ires o Irap dovute per il medesimo periodo in cui le spese sono state sostenute.

Emissione scontrini
Sono esentate dall'emissione dello scontrino fiscale le imprese della Gdo che trasmettono telematicamente all'Agenzia delle Entrate l'ammontare dei corrispettivi giornalieri.

=> Scopri l’esonero dall’emissione dello scontrino

In tale ambito possono essere considerate imprese della Gdo quelle che operano in esercizi commerciali definiti media e grande struttura di vendita (ossia con superficie superiore a 150 metri quadri nei comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti ovvero superiore a 250 metri quadri nei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti) e quelle che fanno parte di un gruppo societario che opera con più punti vendita sul territorio nazionale e che realizzano un volume d'affari annuo aggregato superiore a 10 milioni.

Elenco clienti e fornitori
Sono tenuti a inviare l'elenco clienti e fornitori anche i produttori agricoli esonerati dall'Iva ossia quelli con volume d'affari non superiore a 7.000 euro.

Tale adempimento diventa obbligatorio al fine di rendere efficienti le attività  di controllo sulla rintracciabilità  dei prodotti agricoli e alimentari.