Quanto tempo deve attendere una piccola impresa italiana per ricevere il pagamento dalla Pubblica Amministrazione? Oltre 100 giorni, secondo Fondazione Impresa che ha condotto una indagine su un campione statistico di 1200 piccole aziende con meno di 20 addetti.
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Tempi troppo lunghi, quindi, lontano dagli obiettivi stabiliti in sede Ue, ma che comunque indicano un miglioramento rispetto al passato.
Nel primo semestre 2012 si riscontra, infatti, una riduzione dei ritardi nei pagamenti dalla PA alle imprese, rispetto a quanto rilevato nel secondo semestre 2011 : 104,5 giorni contro 122,3 giorni in media. Un segnale incoraggiante che tuttavia rimane distante da quanto fissato dall’Unione europea che prevede sui pagamenti saldi a 30 giorni o al massimo 60 giorni.
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A ritardare il pagamento non è però solo l’amministrazione pubblica. Responsabili di questa cattiva abitudine sono anche i clienti privati i cui tempi medi risultano pari a 77,1 giorni.
Analizzando la situazione nei vari settori a soffrire di più per l’attesa dei pagamenti da parte della PA sono le imprese artigiane e le piccole imprese manifatturiere, rispettivamente con 127,1 giorni e 121,8 giorni in media. Più fortunate le imprese dei servizi che sono costrette ad attendere 105,7 giorni. Decisamente meglio nel commercio dove i tempi di attesa si riducono a 83,0 giorni.
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Aziende artigiane penalizzate maggiormente anche nelle transazioni tra privati con 89,3 giorni di tempo medio per l'incasso. Seguono la piccola impresa manifatturiera (84,5 giorni), i servizi (77,0 giorni) e il commercio (41,9 giorni) che si conferma essere il comparto con minori problemi in confronto agli altri.
Sul piano territoriale le maggiori difficoltà si hanno nel Sud Italia dove una piccola impresa deve attendere in media 112,8 giorni per incassare con la PA e nel Nord Est nel quale si subiscono 108,3 giorni di attesa con la PA e 80 nelle transazioni con i privati.
Quattro aziende su dieci, tra quelle interpellate da Fondazione Impresa, non ha del resto informazioni sui provvedimenti introdotti dal Governo per ovviare al problema dei ritardi di pagamento della PA nei confronti delle imprese (certificazione dei crediti e misure per anticiparne la riscossione).
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Nondimeno, il 35% delle imprese, soprattutto quelle più colpite dalla problematica, ha adottato contromisure per l'incasso come pagamenti a vista/richieste d'anticipo (70,3%), la stipula di polizze a copertura degli insoluti (20,3%) e procedure di recupero del credito (9,4%).