Quasi 4 PMI su 10 (oltre il 38%) hanno chiuso l’ultimo bilancio con un indebitamento superiore al proprio patrimonio netto: le esposizioni passive, in altri termini, sarebbero superiori al capitale sociale e alle riserve (a vario titolo) attribuite al patrimonio aziendale.
A preannunciare il dato di cui sopra, un recente studio Eidos Partners, che ha monitorato i principali dati di bilancio di un campione di 7.200 aziende a livello nazionale.
Uno studio dal quale emerge altresì un elemento statistico piuttosto incoraggiante, relativo al risultato netto d’esercizio, caratterizzante il 76% del totale delle piccole e medie imprese, che hanno pertanto chiuso l’ultimo anno con un utile più o meno significativo.
“I dati che abbiamo raccolto delineano un quadro ancora piuttosto critico per le Pmi italiane” – ha dichiarato Stefano Bellavita, partner di Eidos Partners, in una breve affermazione riportata sul sito internet di Borsa italiana – “segnale che, nonostante l’impegno dimostrato dalle aziende a investire in ricerca e sviluppo e l’intraprendenza e la tenacia della classe imprenditoriale italiana, la crisi e il blocco della liquidità hanno frenato la crescita delle nostre imprese”.
Oltre ai macro dati relativi all’andamento delle passività e dei risultati netti d’esercizio, lo studio condotto dalla Eidos Partners ha altresì rilevato come le Regioni con i risultati proporzionali migliori (cioè quelle che, nel 2010, hanno avuto la maggior quota di società in utile) sono la Valle d’Aosta (90%), la Basilicata (88%), e la Campania (84%). In coda a questa speciale classifica la Sardegna, dove meno di 64 imprese su 100 ha chiuso l’anno in utile.
I risultati dell’analisi Eidos sono stati presentati all’interno della quarta edizione nazionale del premio “Di padre in figlio – il gusto di fare impresa”, evento promosso dalla stessa Eidos Partners e dalle Camere di Commercio di Milano e Monza Brianza.