Export: i nuovi mercati BRIC per le PMI

di Edoardo Musicò

Pubblicato 24 Aprile 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

La Liguria, pur non avendo la forza economica del Veneto o della Lombardia, fa comunque perno su decine di migliaia di PMI che operano nei comparti Servizi, Turismo e Tecnologia, oltre che sulle attività  portuali, arginando i contraccolpi della bassa crescita grazie all’Export verso i Paesi del BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), mettendo a segno una crescita annua del 21% nel primo semestre 2011.

La parte del leone spetta a Genova, con oltre 156 milioni di valore esportato e un incremento del 15,7% rispetto al 2010, al ventesimo posto per l'Export tra le province italiane. Savona ha esportato beni per poco più di 21 milioni, ma con una performance unica in Liguria che ha segnato + 181% rispetto al 2010.
Non si può dire altrettanto per La Spezia che ha subito un calo del 7,7%. Chiude la graduatoria Imperia con 3,24 milioni di beni esportati.

La ripresa dei traffici portuali, soprattutto genovesi, ha fatto da traino, facendo riavvicinare lentamente il sistema ligure ai dati pre-crisi del 2007, ma con il timore di non consolidare la performance, se la crisi continuerà  a mordere.

Il problema delle micro-impresedella Regione è quello di creare una rete per internazionalizzarsi e puntare sui mercati emergenti, verso cui le imprese italiane hanno esportato nel 2011 macchinari, veicoli, apparecchiature elettriche, beni e servizi per una valore di quasi 27 miliardi di euro.

E il valore complessivo dell’Export ligure ha raggiunto 390 milioni, di cui 156 indirizzati al mercato russo, 103,7 verso la Cina, 96 in India e oltre 33 sul mercato brasiliano.

Il caso India

L'India in particolare sta diventando un catalizzatore dei prodotti italiani: ha incrementato il PIL del 7% l'anno scorso e oltre 400 aziende italiane sono già  presenti sul suo territorio.

Le imprese del Lazio, ad esempio, hanno messo a segno un buon risultato aumentando le esportazioni del 15% verso l'India, rispetto al 2010.
Il Lazio ha triplicato il valore dell’Export nel settore alimentare, seguito dal comparto dei macchinari (18%) e farmaceutico (10%).
Buona posizione anche per le PMI laziali che esportano computer e apparecchiature elettroniche (5%), proprio in una nazione come l'India, che vuole accreditarsi come uno dei poli di riferimento nel settore informatico, specie dei software e microchip, in concorrenza con Stati Uniti, Cina e Giappone.