Suicidi tra i piccoli imprenditori: è allarme rosso con 23 casi in quattro mesi e almeno 50 solo in Veneto nell'ultimo anno (sui 23 imprenditori che si sono tolti la vita, 9 erano proprio veneti).
Per fronteggiare l'emergenza, Confartigianato Asolo-Montebelluna, in collaborazione con Caritas e Asl 8, ha attivato lo sportello anti-suicidi Life Auxilium per dare supporto economico e psicologico agli imprenditori.
Il problema più importante è capire se l'impresa può reggere ancora o se è troppo schiacciata tra debiti con le banche e clienti che non pagano. In caso sia obbligatoria la dichiarazione di fallimento, il servizio di supporto vaglia la lista dei creditori e valuta come trovare i soldi per pagare tutti.
Il secondo livello d'intervento è psicologico: fare accettare la soluzione fallimentare all'imprenditore che ha investito una vita nell'azienda e non lasciarlo solo, in preda alla depressione.
Decine di imprenditori tra i 35 e 60 anni hanno chiesto aiuto nel giro di due mesi ma, secondo Stefano Zanatta, presidente di Confartigianato Asolo-Montebelluna, l'unica strada è unire le PMI in crisi in una rete, per fare fronte comune, perché chi si ostina a fare tutto da solo, può essere travolto più facilmente dalla crisi e cedere alla disperazione.
Il II° Rapporto Eures Il suicidio in Italia al tempo della crisi: ha denunciato l’incremento vertiginoso dei suicidi legati al mercato del lavoro. Soltanto nel 2010 ci sono stati 362 casi, praticamente uno al giorno, tra i disoccupati e pensionati (con una forte impennata rispetto ai 270 accertati in media tra il 2006 e il 2008), mentre ben 336 gesti estremi riguardano il lavoro autonomo; soprattutto artigiani, commercianti e piccoli imprenditori.
La Regione Veneto ha stanziato 6 milioni di euro per dare fiato alle PMI e contrastare i suicidi.
Il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bertolussi, ha lanciato l'idea di estendere l'iniziativa, creando un fondo di solidarietà nazionale in collaborazione con i Consorzi Fidi. L'obiettivo è quello di aiutare gli imprenditori in tutta Italia che rischiano di fallire per non aver ottenuto dalle banche importi di poche migliaia di euro. Secondo Bertolussi, il Ministero dell'interno dovrebbe gestire direttamente il fondo, su modello di quello anti-usura, e basterebbe una dotazione di un centinaio di milioni per dare una boccata di ossigeno a tante piccole imprese a corto di liquidità e prive di garanzie sufficienti per i prestiti.