Il microcredito si fa strada lentamente anche in Italia, rivolgendosi a tutti coloro che non hanno garanzie sufficienti per accedere al credito delle banche. Dai disoccupati ai giovani, dalle donne agli immigrati che desiderano mettersi in proprio, offre opportunità di avvio di una micro-impresa, che solitamente non ha più di 9 dipendenti.
Secondo l'Ente nazionale per il microcredito, in Italia sono stati già erogati 7mila prestiti nel 2010, per un totale di 70 milioni di euro.
Questo strumento viene incontro soprattutto alle donne e ai giovani, con un tasso di disoccupazione vicino al 30% nella fascia tra 18 e 29 anni, tanto che Formez PA e suggerisce la creazione di un desk di assistenza per sviluppare business plan su misura degli imprenditori individuali.
Ricordiamo che l’Unione europea ha varato tre progetti con l'aiuto di fondi strutturali: Jeremie stanzia finanziamenti a livello regionale, Jasmine offre assistenza agli istituti specializzati nella microfinanza e Progress Microfinance sostiene le microimprese con prestiti inferiori a 25.000 euro, attraverso banche e istituti senza fini di lucro, soprattutto in favore dei disoccupati.
Il governo italiano ha promosso a fine febbraio un progetto promosso dall'ente per il microcredito con la fondazione S. Patrignano, che eroga un milione di euro in favore di ex tossicodipendenti e giovani disoccupati attraverso fondi di garanzia, privati e pubblici. L'obiettivo consiste nel creare almeno 150 nuove microimprese l'anno.
Riccardo Graziano, Segretario generale ente nazionale per il microcredito, ha annunciato l'arrivo di un numero verde che affiancherà i servizi informativi del sito.
E la rete degli operatori nazionali e internazionali può già indirizzare l'imprenditore alla banca, finanziaria o fondazione che possono sostenere, con cifre modeste, idee innovative e di successo, per contrastare con un'arma in più la crisi internazionale.