Liberalizzazioni per imprese e giovani ai nastri di partenza: mentre si fa il punto sulle conseguenze per gli Italiani, la Cgia di Mestre mette in guardia dai facili entusiasmi, ricordando che in Italia – diversamente da altri paesi dove le liberalizzazioni hanno migliorato reddito e occupazione – le autostrade “liberalizzate” ci hanno regalato in dieci anni un pedaggio a crescita doppia rispetto all’inflazione.
Intanto Adusbef e Federconsumatori evidenziano i potenziali risparmi per le famiglie che sostengono una spesa annua di circa 29.000 euro.
In totale, sarebbero ben 400 euro l’anno (ma le norme potrebbero subire stravolgimenti in Parlamento): 58 euro per i carburanti, 53 dalle assicurazioni, 92 per le professioni, 82 dal commercio 23 per i bus e altrettanti per i taxi. Per luce e gas si potrebbero risparmiare 51 euro, mentre non è cambiato quasi nulla per i farmaci di fascia C, dai quali si raggranellano solo 18 euro.
Le associazioni di categoria, tuttavia, temono che il pagamento dell’IMU (ad esempio per chi ha una casa di 80 metri quadrati) annulli ogni risparmio.
Citando uno studio della Banca d’Italia – che conferma la tendenza positiva ma solo in un arco di 30 anni e purché si liberalizzino tutti i servizi, compresi commercio, comunicazioni, poste, elettricità , gas, acqua e trasporti, portandoli a livelli di efficienza europei – l’economista Francesco Forte contesta la crescita a breve del Pil e della produttività del 10%, sostenuta dal premier.
Antonio Signorini lamenta la mancata sospensione dell'articolo 18 per le piccole imprese che si uniscono fino ad avere 50 dipendenti, e il rinvio dello scorporo delle ferrovie da FS e di Bancoposta da Poste Italiane.
La Repubblica si affida all'istituto Bruno Leoni per la pagella dei provvedimenti: il voto più alto è assegnato allo scorporo di Snam Rete Gas dall'Eni, anche se l'acquisto di carburante è riservato ai gestori proprietari di impianti di distribuzione.
Perplessità sull'obbligo dell'agente assicurativo monomandatario di presentare al cliente Rc auto polizze di tre compagnie diverse, che può essere un freno alla competizione tra modelli di business.
La semplificazione per under 35 nell’avviare un’impresa, secondo l'istituto Leoni, è un sostegno a metà : chi supera l'età prevista viene escluso e queste eccezioni non aiutano le imprese.
Buona la liberalizzazione graduale degli orari, ma il semplice aumento delle farmacie e le norme sulle edicole non introducono una vera concorrenza.