Flessibilità , stile e creatività : punti di forza delle Pmi

di Edoardo Musicò

Pubblicato 23 Gennaio 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

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Il meglio del piccolo. L’Italia delle PMI è il titolo del libro scritto da Paolo Preti, docente di Organizzazione delle piccole e medie imprese all’università  Bocconi di Milano, che contesta il pregiudizio di chi pensa che le piccole aziende, spesso a conduzione familiare, non siano abbastanza competitive in un’economia globalizzata: la realtà , nonostante la crisi, è molto diversa.

Secondo Preti, flessibilità  e versatilità , unite a creatività  e stile, sono un mix vincente.

Le piccole aziende sono originali e innovative perché basano il loro modello di sviluppo su quattro pilastri: piccole e media dimensione, proprietà  familiare, vocazione imprenditoriale e a prevalenza manifatturiera.
L'idea di Paolo Preti è che questo modello non deve cambiare ma tutto il resto all'interno dell'azienda invece sì.

Per prima cosa, bisogna abbandonare una visuale di breve periodo e puntare ad una strategia medio-lunga che affronti la crisi e vada oltre, senza accettare l'idea che la finanza sia il fine di tutto quando, al contrario, è un semplice mezzo dell'attività  imprenditoriale. Per queste ragioni, si deve superare la tendenza a concentrarsi solo sui costi, a scapito di una strategia di innovazione, qualità  e servizi, che sono la via maestra per puntare al rilancio.

L'approvazione dello Statuto delle imprese può essere, da questo punto di vista, un'arma in più. Secondo Preti, il vincolo per le pubbliche amministrazioni a pagare le pmi in tempi meno biblici e l'adeguamento normativo alle dimensioni ridotte delle nostre aziende sono passi avanti. Il problema è smetterla con ritardi e mancate riforme che danneggiano pesantemente chi fa impresa.

Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato, ricorda che solo la burocrazia costa alle aziende quasi un punto di Pil (16 miliardi) per adempimenti complicati e spesso inutili.
Uno sfoltimento delle procedure, incentivi a ricerca e innovazione e un quadro normativo che non sia nemico dell'impresa, in collaborazione con aziende ed enti locali, è la condizione irrinunciabile per fare risparmiare tempo e denaro agli imprenditori, rendendoli più competitivi.