Imprenditori under 30, entusiasmo e problemi della nuova generazione: si può riassumere così la corsa ad ostacoli che i giovanissimi affrontano in vista del traguardo. Creare un'impresa non è facile e molti abbandonano l'idea già nei primi anni, sotto il peso della difficile congiuntura. E i numeri lo dimostrano.
Secondo le elaborazioni dal gruppo di studio Datagiovani, spin off dell'istituto di sondaggi Panel Data, sulla base dei dati Infocamere, nel periodo 2008-2011 i giovani imprenditori sono diminuiti di 53.000 unità passando da 480.000 a 426.754. Un taglio secco dell'11%.
Ma se il calo nel settore dei servizi si è limitato al 3,5%, dove operano due terzi dei giovani, è il comparto manifatturiero che ha subito la falcidia maggiore con una perdita del 35% tra le aziende gestite da under 30, aggravata dal calo del 16,4% nel settore costruzioni. Da notare che, nel complesso, gli imprenditori di tutte le fasce d'età superiore resistono molto meglio alla crisi, lasciando sul terreno solo lo 0,2%,pari a 13.000 soggetti su un totale di 8 milioni.
Nel Nord Est si registra una perdita di ben 13.000 giovanissimi imprenditori sui 53.000 totali, a Nord Ovest è pari all'11,8%, nel Centro Italia è contenuta al 7,7 e al Sud e isole si attesta al 10,5%. L'Emilia Romagna presenta la peggiore dinamica con una flessione del 15,6%, seguita a ruota dalle Marche (15%) e da Friuli Venezia Giulia, Veneto, Campania e Lombardia, tutte con flessioni superiori al tredici per cento. In controtendenza solo il Lazio che mostra una crescita dell'1,8% di imprese under 30.
Rispetto al 2008, quando lo scenario di crisi ha iniziato a manifestarsi, la fascia di età tra i 15 e 34 anni è stata tra le più colpite, con la riduzione di oltre 400 mila occupati. E chi ha puntato sulla libera impresa lo ha fatto non solo per vocazione ma anche per mancanza di alternative, confidando nella propria capacità di reggere il timone, senza tenere nel dovuto conto scarsa esperienza, crescita economica stentata, contrazione dei consumi, burocrazia asfissiante e concorrenza spietata.
Eppure, nonostante l'alto numero di rinunciatari, migliaia di giovani sono pronti a sostituirli, accettando la sfida. Solo nei primi sei mesi del 2011 il Centro studi di Unioncamere, ha intervistato un campione rappresentativo di 4.000 neo imprenditori, quasi la metà aveva meno di 35 anni e la difficoltà di trovare un posto fisso stabile ha spinto oltre un terzo di loro ad aprire un'attività in proprio.