Corsa alla PEC da parte delle società di persone e di capitali italiane, anche se in stato di liquidazione o sottoposte a procedura concorsuale. Entro il 29 novembre 2011 dovranno comunicare al Registro delle Imprese il proprio indirizzo di posta elettronica certificata.
Una corsa contro il tempo visto che più dell’80% dei soggetti obbligati, stando alle elaborazioni di InfoCamere su dati ufficiali del Registro, è indietro con l’adempimento, che comporta il perfezionamento del contratto con il fornitore prescelto, il conseguente ottenimento di un indirizzo funzionante e, infine, il suo inoltro presso la camere di commercio di riferimento.
La disposizione che impone alle società di dotarsi della PEC non appartiene alla manovra finanziaria, bensì è frutto del lontano decreto legge 185/08: l’art. 16 prevede infatti che entro tre anni dalla data di entrata in vigore del provvedimento:
le imprese, già costituite in forma societaria, comunicano al registro delle imprese l’indirizzo di posta elettronica certificata.
Tale disposizione non detta conseguenze esplicite per il suo inadempimento e forse, anche per questo motivo, non ha suscitato la dovuta attenzione nel mondo delle imprese configurate come società ; in realtà , le sanzioni esistono e sono pesanti, soprattutto laddove la struttura di governance preveda un organo amministrativo collegiale.