Tratto dallo speciale:

Accertamento da studi di settore: quale comportamento adottare?

di Nicola Santangelo

Pubblicato 20 Ottobre 2011
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

logo PMI+ logo PMI+

Qualora venga accertato lo scostamento tra il dato contenuto nella dichiarazione dei redditi e quello risultante dagli studi di settore, eseguito il contraddittorio con il contribuente, gli uffici finanziari devono procedere ad emettere un atto di accertamento parziale nel quale è contestata al contribuente la violazione dell'obbligo dichiarativo. Nell'atto di accertamento dovranno essere fornite adeguate motivazioni in merito alle incongruenze registrate tra il contenuto della dichiarazione dei redditi e le risultanze degli studi di settore.

Il contribuente, a questo punto, può scegliere di percorrere due strade differenti: la prima è rappresentata dalla difesa; la seconda dall'adeguamento. Il contribuente può difendersi dimostrando che la situazione in cui si è venuto a trovare nel periodo d'imposta è giustificata da un determinato andamento dell'attività  produttiva ossia una situazione di anomalia così grave da rallentare o addirittura interrompere l'andamento dell'attività  imprenditoriale e del ciclo produttivo.

E' bene, comunque, che ogni causa che abbia prodotto l'effetto rallentamento sia giustificata da adeguati documenti che evidenzino la reale situazione di anomalia rispetto al normale periodo di svolgimento dell'attività  economica. In alternativa, il contribuente dovrà  dimostrare con ogni mezzo possibile la validità  e la correttezza della determinazione del reddito per via analitica e contabile.

La seconda strada, anche se ritenuta particolarmente iniqua, è quella dell'allineamento spontaneo dei valori di bilancio alle risultanze degli studi di settore ossia quella di sottoporsi a maggiore tassazione rispetto a quanto dovuto nella precisa intenzione di non subire accertamenti.

Che fare, allora, per limitare al massimo il rischio di accertamento da studi di settore? Attenzione ai dati inseriti in dichiarazione dei redditi. La verità  è che gli studi di settore dovrebbero dare la massima efficacia solo se il contribuente indica correttamente in sede di dichiarazione dei redditi i dati contabili ed extra contabili riguardanti la propria attività  in modo da permettere una corretta classificazione all'interno di uno specifico cluster. Attenzione, quindi, poiché al fine di limitare al massimo eventuali manovre elusive da parte dei contribuenti sono state previste pesanti sanzioni nei casi di omessa o infedele dichiarazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore.