Aumentare i livelli occupazionali, oggi ai minimi storici, grazie al ricorso alle energie rinnovabili si può. In Germania, ad esempio, tutto questo è già una realtà .
In base ad un recente studio condotto dal Ministero tedesco dell’economia e della tecnologia in collaborazione con l'Istituto di ricerca sulle strutture economiche (GWS), i numeri del lavoro eco-sostenibile tedesco lasciano sperare: 340.000 occupati a fine 2009. Un numero che nell’arco di cinque anni è più che raddoppiato.
A creare più posti di lavoro è il settore delle biomasse che nel 2009 ha totalizzato 128.000 occupati. Bene anche l'eolico con 102.100 lavoratori e un aumento del +60%.
L'energia solare si dimostra il settore con il trend tra i più dinamici, l’anno scorso ha infatti fatto registrare il +221% sul 2004, per un totale di 64.700 addetti. In realtà però l’incremento più alto in assoluto è emerso nel geotermico, con un sorprendente +706% per un totale di 14.500 addetti.
La diversa linea politica intrapresa in tema di green economy negli ultimi anni dal Governo Tedesco, sia in termini di tempistiche che di qualità degli incentivi, si è dimostrata certamente vincente rispetto alla nostra. Particolarmente interessante è stata la decisione della Germania di finanziare ed incentivare la produzione di tecnologie pulite portando il Paese a diventare il più grande esportatore in questo senso.
E in Italia? Nel nostro Paese ancora si lotta per riuscire a mantenere in vita gli incentivi esistenti, mentre altri come la Germania vanno avanti e fanno registrare risultati da brivido.
I tedeschi non hanno attivato alcuna iniziativa clamorosa o di così difficile attuazione che non possa essere intrapresa anche da noi, se solo ci fosse davvero la volontà di dare una scossa all’occupazione e seguendo il buon esempio teutonico.