Sono stati necessari cinque mesi per il passaggio del testimone tra l'ex ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e l'attuale Paolo Romani (con un interim di Berlusconi nel mezzo), a dispetto delle tante promesse di un intervento immediato da parte del Governo.
In tutto questo tempo – per dirla come Repubblica: di colpevole latitanza e di irresponsabile iattanza – le imprese sono andate avanti, nonostante il “grave vuoto di potere”.
E proprio adesso, che finalmente sembrava essere giunti ad un punto certo, ecco spuntare l’ennesimo conflitto di interessi ai piani alti di Governo, e proprio del neo-ministro.
Ma non è nostra intenzione giustificare o condannare eventuali comportamenti o azioni, vogliamo piuttosto rivolgere l'attenzione su ciò che si crede di fondamentale importanza per la crescita delle imprese e lo sviluppo dell’economia.
Imprenditoria giovanile
In un periodo in cui i tassi di disoccupazione e inoccupazione sono arrivati alle stelle, è importante incentivare la creazione di nuove imprese soprattutto da parte di giovani. Occorre puntare prevalentemente sull’imprenditoria giovanile offrendo ai nuovi imprenditori aiuti reali che vadano ben al di là di quanto resta circoscritto nelle Zone Franche Urbane, ad esempio.
Interventi di riqualificazione energetica
Di recente è stato istituito un contributo a fondo perduto e un finanziamento agevolato in caso di avvio di programmi di investimento nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. Ma non è abbastanza: occorre che il Governo estenda la possibilità di detrarre il 55% delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica. In caso contrario, il settore dell’Energia ne risentirà particolarmente, con indubbie gravi conseguenze.
Incentivi
Gli italiani hanno risposto bene agli incentivi del Governo sulle rottamazioni degli elettrodomestici. Questo significa che, se incentivati, gli Italiani affrontano determinate spese. Si potrebbe pensare, a questo punto, di estendere gli incentivi, come tra l'altro già avvenuto anche in passato, alle imprese per la sostituzione di macchinari e attrezzature obsolete, ben oltre le agevolazioni della Tremonti-ter e quater.
Incentivi al Sud
Il Sud rappresenta una zavorra che vincola un’Italia desiderosa di crescere e lasciarsi alle spalle la crisi. Tuttavia, non possiamo fargliene una colpa! L’economia delle regioni meridionali ha sempre avuto tempi di recupero più lenti rispetto al resto d’Italia e, per questo, necessita di una particolare attenzione, di un incentivo e di uno sforzo che altre regioni potrebbero non richiedere. E’ importante che Governo e istituzioni realizzino un piano di sviluppo mirato ed efficace che coinvolga la maggior parte delle società .